“Ecco perché le tasse non caleranno”, Stefano Lepri su ‘La Stampa’

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

Al di là delle promesse di Silvio Berlusconi, in Italia le tasse non possono diminuire per almeno dieci anni. A spiegare il perché è Stefano Lepri che in un articolo sulla Stampa illustra come le richieste di stabilità che ci arrivano dall’Unione Europea ci inchiodano ai nostri doveri e ci impongono una politica economica fatta di sacrifici.

«Il Patto di stabilità dell’euro – scrive Lepri – sarà reso più stringente di quanto è adesso. Per un Paese nelle condizioni dell’Italia in parole povere questo significa che nell’arco del prossimo decennio, e anche dopo, un calo delle tasse ce lo possiamo soltanto sognare. All’ingresso nell’euro, 12 anni fa, il Belgio era in condizioni simili all’Italia; seguendo un percorso come quello che Trichet ci indica, ora è classificato tra i Paesi solidi (pur essendo assai più diviso al suo interno, tra due popoli di lingua diversa, di quanto sia l’Italia fra Nord e Sud)».

«Per noi – prosegue Lepri – ricordando i casi delle cinque annate in cui il traguardo l’abbiamo raggiunto, ridurre il debito significa soprattutto porsi il problema di come tornare a una crescita economica più sostenuta, e non farsi illusioni. La spesa pubblica dovrà per forza essere ridotta (benché destra e sinistra possano continuare ad avere idee diversissime su dove fare i tagli) e la pressione fiscale non potrà calare (benché si possa fare moltissimo per distribuirla meglio, ad esempio combattendo l’evasione, colpendo di più le rendite e meno le imprese e il lavoro)».