Rcs, sciolto il patto di sindacato. Francesco Merloni: liberi tutti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2013 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA
Rcs, Francesco Merloni: sciolto il patto di sindacato, liberi tutti

La sede del Corriere della Sera, giornale di punta del gruppo Rcs (Ansa)

MILANO, 14 OTT – ”Il patto di sindacato Rcs è stato sciolto. Liberi tutti”: lo ha detto Francesco Merloni alla fine della riunione dei soci del gruppo editoriale.

Merloni, presidente vicario del patto Rcs, lasciando la riunione dei grandi soci durata poco più di due ore, ha escluso che al momento ci sia un’alternativa al patto. C’è già un’alternativa? gli è stato chiesto: ”No”, ha risposto. Alla riunione hanno partecipato tutti gli azionisti, non sono stati visti solo i rappresentanti di Edison e Generali. Il presidente Fiat John Elkann è ancora nella sede.

Il patto di sindacato di Rcs ha affermato in una nota che i partecipanti “hanno condiviso la ferma convinzione che una gestione e una governance efficiente, altamente responsabile, non richiedano più il tipo di collaborazione assicurata dal patto ora in scadenza” che “non verrà ulteriormente rinnovato”.

Il patto Rcs cesserà ”anticipatamente con la formalizzazione del relativo ‘addendum’ che avverrà presumibilmente entro la fine del corrente mese”. Lo si legge in una nota diffusa dal sindacato di blocco e di consultazione del gruppo editoriale.

Realizzi in Borsa su Rcs nel giorno della riunione del patto di sindacato che ha deciso lo scioglimento dell’accordo parasociale. Le azioni hanno perso il 4,52% a 1,604 euro. Il saldo del titolo resta comunque positivo considerato il rally della scorsa settimana: nelle ultime sette sedute Rcs ha guadagnato infatti il 16,5 per cento.

Il patto di sindacato di Rcs finisce in soffitta nel giorno in cui i grandi soci del gruppo che edita il Corriere della Sera erano tornati a riunirsi per esaminare le conclusioni a cui è giunto il notaio Piergaetano Marchetti, incaricato di consultare i pattisti in vista della predisposizione di un nuovo accordo parasociale.

L’incontro ha sancito lo scioglimento di un patto di fatto già “morto” per diversi soci di peso, da Mediobanca a Unipol, dai Pesenti alle Generali, le cui strategie nella gestione della partecipazione sono incompatibili con i vincoli dettati dall’attuale accordo.

Troppo pesante, nella sua forma attuale, il patto non sopravviverà alle disdette che dovranno essere presentate entro fine mese. Intanto sono ancora in corso i lavori per la ricerca di un ‘successore’ al passo con i tempi.

Marchetti sta cercando una difficile sintesi tra le esigenze dei diversi soci: allo stato l’unica strada per ottenere un’adesione ampia è offerta da un patto leggero di consultazione che coordini i soci sulle strategie e sulla governance (inclusa la predisposizione di una lista per il Cda) senza ingessare le partecipazioni.

Ipotesi su cui sono in corso approfondimenti, anche per superare difficoltà di carattere giuridico. Le quotazioni di un patto leggero sono salite dopo l’apertura di John Elkann. Al gruppo editoriale, ha detto il presidente della Fiat, primo azionista di Rcs con il 20,5% del capitale, non serve un patto ma quella ”stabilità” nell’azionariato necessaria ”per portare avanti i suoi progetti”.

La strada di un accordo “light” d’altra parte appare l’unica in grado di non disperdere i pattisti: Mediobanca intende liquidare ordinatamente la sua quota (15%) nel corso del triennio ma – compatibilmente con questo obiettivo – è disponibile a coordinarsi con gli altri soci per accompagnare lo sviluppo di Rcs.

Fonsai (5,6%) ha chiesto la disponibilità della quota, Carlo Pesenti ha auspicato un patto ”dinamico e proattivo” lamentando come alcuni accordi non consentano neppure di usare le quote vincolate a garanzia di un prestito.

Alla finestra ci sono i soci fuori patto, a partire da Diego Della Valle, terzo azionista di Rcs con l’8,9%, che alcuni giorni fa ha ribadito la sua contrarietà a qualsiasi patto invitando i ”tre o quattro” azionisti forti del gruppo a sedersi a un tavolo per deciderne le strategie.

Mentre il giudizio del mercato su una Rcs più leggera e con più flottante è chiaro: da inizio ottobre il titolo ha guadagnato quasi il 40%, di cui il 16,5% nelle ultime tre sedute.

All’indomani del patto si riunirà anche il cda per fare il punto sui dossier aperti e forse procedere alla cooptazione di Rodolfo Guarnieri, medico del gruppo San Donato, in sostituzione dello scomparso Giuseppe Rotelli. Probabile anche uno scambio di vedute sulle decisioni del patto, le cui decisioni non avranno riflessi sul management che continua a godere del sostegno dei soci.