Università, 470 bandi: ultima corsa al posto fisso per i ricercatori
C’è voluta l’approvazione della riforma Gelmini, ma alla fine le università italiane hanno capito che dovevano muoversi prima che i ricercatori a vita venissero cancellati definitivamente. Così, scrive La Stampa, dal 14 dicembre alla fine del 2010 sono stati banditi 470 concorsi per ricercatori a tempo indeterminato.
Un pacchetto da 200 assunzioni esisteva già: faceva parte del pacchetto del 2007, promosso dal ministro Fabio mussi dell’allora governo Prodi. Vennero messi a disposizione 2700 posti fissi in tre anni: 1.024 posti nel 2007, altri 1.026 nel 2008, e 696 nel 2009.
I bandi del 2009 sono slittati all’anno successivo, e si sono svolti secondo le nuove regole: nessuna prova scritta, l’orale non viene inserito nella valutazione, tutto si basa sulle pubblicazioni e sui titoli.
Rimanevano circa duecento posti da ricercatore a tempo indeterminato da bandire, per i quali gli atenei avevano già ricevuto i fondi dal ministero. Ne sono arrivati invece trecento in più. L’ultima speranza per i ricercatori di un posto fisso.
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