Usa. Obama in mirino dei principali quotidiani per ”scandali” Casa Bianca

Pubblicato il 16 Maggio 2013 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama è finito nel mirino dei principali quotidiani Usa per gli ‘scandali’,  che stanno scuotendo la Casa Bianca. Anche il New York Times, solitamente vicino alle posizioni del presidente, non si sottrae dal criticare gli sbagli compiuti in quello che oramai viene chiamato ‘Apgate’.

”L’amministrazione Obama – scrive il Times – che ha un incredibile zelo nell’indagare su fughe di notizie e nel perseguire i responsabili, ha fallito nell’offrire una giustificazione credibile per aver passato al setaccio le registrazioni telefoniche dei reporter dell’Associated Press in quella che sembra essere stata una caccia alle fonti e uno sforzo per impaurire le talpe”.

Eppure – sottolinea ancora il New York Times – sia il presidente Obama sia il ministro della giustizia Eric Holder hanno dichiarato il loro impegno e rispetto assoluto per la liberta’ di stampa. ”Noi non ne siamo convinti”. Va giu’ duro anche il Wall Street Journal, che a proposito dello scandalo che sta travolgendo l’Internal Revenue Service (IRS), l’agenzia delle entrate americana, scrive: ”Il presidente Obama ha una strano modo di vedere le cose. Parla di indipendenza dell’IRS. Peccato che l’IRS e’ tante cose, ma tutto tranne che indipendente”.

Infatti, sottolinea il quotidiano, l’IRS ”fa formalmente parte del Dipartimento al Tesoro ed e’ guidato da un commissario che viene nominato dal presidente. Un commissario che quindi e’ responsabile verso il presidente a cui deve fare rapporto attraverso il Tesoro”. Il Wsj si riferisce allo scandalo ”Apgate” in cui il fisco ha ottenuto illecitamente i tabulati telfonici di alcuni giornalisti dell’Associated Press.

Sempre il Wall Street Journal spiega come alla Casa Bianca le vicende che stanno mettendo in difficolta’ il presidente – anche il drammatico e intricato caso Bengasi – non vengono viste come una ”minaccia mortale’ per il secondo mandato di Obama. Il rischio principale per il presidente – si spiega – e’ quello che si ricompattino i repubblicani: il Tea Party con l’establishment del partito. E che per il Grand Old Party la prospettiva di vincere le elezioni di meta’ mandato sia piu’ importante di lavorare con la Casa Bianca sulle riforme.