Scandalo a Washington. Governo controllava telefoni giornalisti Associated Press

Pubblicato il 14 Maggio 2013 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente dell’Associated Press Gary Pruitt

WASHINGTON, STATI UNITI – Nell’arco di due mesi nel 2012, ha denunciato la Associated Press, agenti federali del Dipartimento della Giustizia Usa hanno segretamente tenuto sotto controllo il telefono di giornalisti dell’agenzia giornalistica, compiendo una ”intrusione massiccia e senza precedenti”. Secondo quanto ha reso noto il direttore esecutivo dell’ agenzia Gary Pruitt, la AP e’ stata informata venerdi’ che il Dipartimento della Giustizia ha raccolto le registrazioni da oltre 20 linee telefoniche in uso all’agenzia stessa e a suoi giornalisti.

Si tratta di linee, ha precisato la AP, a New York, Hartford e Washington, tra cui anche una a disposizione dei reporter dell’agenzia nella sala stampa della Camera dei Rappresentanti, di cui sono state documentate le chiamate in entrata e in uscita. Nei tre uffici presi di mira, scrive il New Tork Times, lavorano circa 100 giornalisti, ma il numero di coloro che hanno usato le linee tenute sotto controllo non e’ chiaro. ”Non ci possono essere giustificazioni possibili per una cosi’ ampia raccolta di comunicazioni telefoniche della Associated press e dei suoi giornalisti”, ha scritto Pruitt in una lettera di protesta indirizzata al ministro della Giustizia Eric Holder.

Secondo la AP, il governo ha comunicato di aver raccolto dati dalle linee telefoniche, ma non ha detto per quale motivo. Tuttavia, nota l’agenzia, fonti ufficiali avevano tempo fa affermato che era stata avviata un’indagine per scoprire chi poteva aver rivelato dei dettagli riportati dalla Ap in un servizio del 7 maggio del 2012 su un complotto terroristico sventato. Nel servizio erano contenute delle informazioni su una operazione della Cia in Yemen che aveva portato alla scoperta di un piano per un attentato di al Qaeda contro un aereo di linea diretto verso gli Stati Uniti. Secondo la AP, alcuni giornalisti che hanno lavorato a quel servizio potrebbero essere tra coloro che usavano le linee telefoniche controllate.

L’ufficio dell’avvocato dello Stato a Washington ha precisato che gli inquirenti federali controllano i dati telefonici di organismi di stampa solo dopo aver compiuto ”ogni ragionevole sforzo per ottenere informazioni attraverso mezzi alternativi”. Al tempo stesso, ha precisato che  e’ necessario informare i media in questione in anticipo, ”tranne nei casi in cui in tal modo si possa mettere sostanzialmente a rischio l’integrita’ dell’indagine”.

Non e’ chiaro esattamente quali dati siano stati raccolti, se ad esempio vi siano anche le chiamate in entrata o la loro durata, scrive la Ap. Tuttavia, ha affermato Pruitt, si tratta di dati che ”potenzialmente rivelano le comunicazioni con fonti confidenziali” per la raccolta di notizie da parte della Associated Press nell’arco di due mesi, aprile e maggio 2012, e possono fornire ”una road-map” sulle attivita’ giornalistiche dell’agenzia ”che il governo non ha alcun concepibile diritto di conoscere”.

Nella polemica che infuria la Casa Bianca dice che non e’ a conoscenza delle azioni del Dipartimento della Giustizia per ottenere i tabulati telefonici di alcune linee in uso alla Associated Press o a suoi giornalisti, a quanto ha affermato il portavoce Jay Carney. ”Tranne che per le informazioni giornalistiche, non siamo a conoscenza di alcun tentativo del Dipartimento della Giustizia di avere i tabulati telefonici della Ap”, ha affermato il portavoce in un comunicato.

L’accaduto rappresenta l’ultimo di una serie di scontri tra le organizzazioni giornalistiche e gli inquirenti federali che per conto del governo cercano di evitare le divulgazioni sulla sicurezza, con le severe iniziative del presidente Barack Obama dirette ad arginare la fuga di notizie. Durante la sua amministrazione, riferisce il Nyt, finora sei funzionari governativi sono stati accusati di essere autori di fughe di notizie, il doppio di quelli resisi colpevoli nelle precedenti amministrazioni.

La Newspaper Association of America ha rilasciato un comunicato in cui afferma che i controlli del Dipartimento di Giustizia ”allibiscono la coscienza degli americani e violano la fondamentale libertà di stampa tutelata dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti”.