Sanremo, il giorno dopo: diretta live con commenti e polemiche

Pubblicato il 21 Febbraio 2010 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA

Valerio Scanu, vincitore di Sanremo 60

Dopo la finale più contesta della storia recente, il 60° Festival di Sanremo è terminato. Ma non sono certo finite le polemiche, dato che dalla città dei fiori continuano ad arrivare voci contrastanti sui tre finalisti e, soprattutto, sul secondo posto del principe Emanuele Filiberto insieme a Pupo e a Luca Canonici. Blitzquotidiano seguirà per tutta la giornata il dibattito domenicale.

19,26

«Se la par condicio è quella andata in onda ieri sera al festival di Sanremo, prevedo un mese di polemiche e di ricorsi». Lo dichiara Roberto Rao, capogruppo dell’Udc in commissione di Vigilanza Rai. «Come ha ricordato il direttore di Raiuno, in regime di par condicio, ad un programma come Sanremo non avrebbero potuto partecipare esponenti politici – sottolinea Rao in una nota – oltretutto, in palese violazione del pluralismo, visto che è stata data la parola solo ad un rappresentante del Pdl e del Pd». «Chi ha immaginato la scaletta della serata conclusiva del festival – conclude Rao – o non ha pensato alle polemiche, e allora sarebbe meglio che cambiasse mestiere, oppure le aveva previste, il chè sarebbe ancora più grave».

19,10

«Tornare a Sanremo? Ho un contratto in scadenza: a maggio ho chiuso con la Rai. Dipende dalla Rai se mi vuole ancora oppure no»: lo ha detto Pippo Baudo, rispondendo nel corso di Domenica in – Sette giorni a una domanda sulla possibilità che torni alla guida del festival, che ha già condotto per tredici edizioni.

18,12

“Sul televoto ragioneremo insieme, ma se il festival è tornato a piacere a tanta gente è perché chi lo guarda vi partecipa anche”. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il direttore Raiuno Mauro Mazza, prendendo atto della polemica sul metodo di votazione che ha fatto parte di quest’edizione della manifestazione. “Se nel momento finale dell’approvazione del vincitore – ha detto Mazza – lo share è stato superiore al 77 percento, significa che chi pensava di prendere parte al festival con un sms voleva vedere come il suo voto avesse inciso sul voto finale. Questa partecipazione è una delle chiavi del successo”. Il dibattito è nato sia per esclusioni considerate “clamorose” da orchestra e critica (come per il caso di Malika Ayane), sia perché non sono stati resi pubblici dalla Rai i dati relativi al televoto: numero di votanti, numero di voti assegnati a ciascun cantante, andamento dei flussi. Anche le preferenze degli orchestrali, che contribuivano per il 50 percento al giudizio finale, ottenuto calcolando la media aritmetica tra le percentuali del voto dell’orchestra e quella dei televotanti, non sono state dichiarate. Oggi inoltre, alcuni giornalisti che ieri sera hanno provato a votare tramite sms dal telefonino, hanno segnalato alcune disfunzioni. Messaggini non accettati e problemi tecnici di ricezione. Sulla questione si è espresso anche il direttore artistico Gianmarco Mazzi. “Io sono molto contrario al televoto – ha detto – perché in apparenza è il sistema più democratico e giusto ma nella realtà non lo è, favorisce artisti di alcune zone d’Italia, per esempio”. Inoltre, ha aggiunto, “la classifica ufficiale conta fino a un certo punto e gli ultimi anni lo hanno dimostrato”.

17,57

«Ormai i big non vengono più in gara a Sanremo, data la benevolenza verso i talent show: questo è un problema da porsi in futuro». Così Pippo Baudo, nel corso di Domenica in – Sette giorni in diretta da Sanremo, ha detto la sua sul risultato del televoto che premia i beniamini dei talent, come Amici e X Factor.

17,27

Pippo Baudo avrebbe potuto calcare il palco dell’Ariston per ricevere dalla Rai una sorta di premio alla carriera in occasione dei 60 anni di Sanremo, ma ha preferito declinare l’invito per evitare «invasioni di campo» nel festival di Antonella Clerici. E poi prendere un riconoscimento come «conduttore anziano» sarebbe stato, da un punto di vista scaramantico, «un pò necrofilo». Lo ha spiegato lo stesso conduttore, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso di Domenica in – Sette giorni, in onda in diretta da Sanremo. «Devo svelarvi un segreto», ha detto Baudo, che ha alle spalle tredici festival. «Quest’anno era chiaro che non avrei fatto Sanremo. Ma il direttore generale Masi mi ha chiamato tre giorni prima e mi ha detto che avrebbe voluto premiarmi in palcoscenico come anziano conduttore. Ci ho pensato un pò e ho risposto innanzi tutto che quest’anno il festival toccava da Antonella Clerici: arrivare l’ultima puntata a prendermi l’applauso sarebbe stata un’invasione di campo sgradevolissima. Allora Masi ha insistito: ‘Come azienda lo vogliamo fare, te lo meritì. Ma io ho ribadito che la mia presenza non c’entrava nulla, per un fatto di rispetto». «E poi – ha ammesso Baudo chiamando in causa la scaramanzia – devo dire che all’idea di prendermi ‘sto trofeo, dovevo venire con una mano sola in tasca per ‘toccarmì, la cosa poteva assumere carattere un pò necrofilo. E quando ho visto Costanzo che ieri sera ha celebrato Mike Bongiorno, che purtroppo è defunto, ho detto ‘meno male che non ci sono andatò».

17,04

Il pezzo di Marco Mengoni è anche mio: a rivendicare, sostanzialmente in questi termini, la paternità di ‘Credimi ancorà, il brano con cui l’ex vincitore di X Factor si è piazzato al terzo posto a Sanremo, è Morgan, in un’intervista esclusiva alla web tv di e su Simona Ventura (www.simonaventura.tv), che debutta domani alle 13. Marco Castoldi, in arte Morgan, spiega di aver scritto un brano per la finale del talent show di Raidue – anticipa chi ha visto l’intervista – e di averlo proposto alla Sony, che però l’ha bocciato. Ma il pezzo portato da Mengoni all’Ariston – sottolinea il grande assente del festival – avrebbe al suo interno parti identiche (parole comprese) a quelle della canzone rifiutata dalla casa discografica. Le interviste esclusive a protagonisti della musica, della cultura e dello spettacolo saranno tra i punti di forza della web tv della Ventura, articolata in due parti: la prima dedicata all’attività professionale della conduttrice (servizi fotografici, rassegna stampa e video clip dei suoi programmi tv), la seconda una web tv a tutti gli effetti divisa in diversi canali. Tra questi, Backstage (la frenesia del prima e dopo di ogni trasmissione tv); Life-Style (moda, benessere e il mood di Simona); Real life (Simona nella vita privata); Events (gli eventi ai quali partecipa la conduttrice); Tv History (spezzoni di vecchi programmi tv commentati dalla protagonista); Design (le nuove tendenze e le preview delle principali mostre); Sport (interviste ai grandi personaggi). «È un sogno che si avvera», commenta la Ventura. «Sono entusiasta di essere la prima in Italia a dar vita a un progetto come questo, un mezzo impareggiabile per comunicare direttamente con il pubblico, senza filtri, utilizzando uno strumento dalle potenzialità enormi che rappresenta l’evoluzione della comunicazione moderna. Un canale che sarà frutto, anche e soprattutto, delle scelte del pubblico che, proprio attraverso internet, potrà dire la propria e scegliere senza imposizioni cosa vedere».

16,53

«Penso che il televoto non si dovrebbe pagare, perchè ci sono persone che non arrivano alla fine del mese: il voto è un diritto di tutti, non solo di quelli che hanno il telefonino e i soldi per pagarlo». Nino D’Angelo, ospite di Pippo Baudo a Domenica in – Sette giorni in diretta da Sanremo, ha detto la sua in questi termini sulle modalità di votazione scelte per questa edizione del festival. «Per carità – ha aggiunto il cantante, che in coppia con Maria Nazionale ha portato all’Ariston ‘Jammo ja» ed è stato eliminato la prima sera – il regolamento lo abbiamo firmato tutti, ma vorrei capire come abbiamo perso«

16,30

Valerio Scanu, l’uomo più giovane che abbia vinto il Festival di Sanremo (più giovane di lui solo Gigliola Cinquetti nel 1964) ha vinto con «Per tutte le volte che» una canzone di Pierdavide Carone, attuale concorrente di ‘Amicì, giovane cantautore in erba, casellante autostradale fino a soli 6 mesi fa. A Carone nel corso di Amici 2009/2010 sono già arrivate quattro proposte discografiche da parte di Universal, Warner, Emi e Sony, ma il trionfo di Sanremo ha generato una vera e propria gara per aggiudicarsi le edizioni del giovane concorrente della squadra dei bianchi, in onda stasera nella sesta puntata di Amici. Carone è entusiasta della vittoria dell’ex collega Scanu, e conferma la sua sensazione di vivere un sogno meraviglioso.

16,26

«Ho fatto 13 festival e mi sono rimasti tutti nel cuore, difficile fare confronti tra uno e l’altro, ma questo è stato un festival rivoluzionario che ha cambiato le carte in tavola». Lo ha detto Pippo Baudo, aprendo la diretta dall’Ariston di Domenica in – Sette giorni del pomeriggio di Raiuno. «Ogni festival ha sue luci e ombre, questo ha avuto molte luci che hanno illuminato la scenografia meravigliosa di Gaetano Castelli. Magnificata giustamente Antonella che è stata la trionfatrice del festival: le faccio, anche se solo oggi – ha detto Baudo -, i complimenti e gli auguri che questa sua presenza festivaliera si prolunghi nel tempo. È bello sentire canzoni, che però non distraggono dai problemi del paese che ci sono e sono reali. Negli ultimi 20 anni spesso ero qui e ne ho viste di tutti i colori, da queste parti è successo di tutto».

16,11

La scena dei musicisti dell’orchestra che appallottolano gli spartiti («roba da osteria» per il capostruttura Antonio Azzalini) e li lanciano sul palco per protestare contro l’esclusione di Malika Ayane dai tre finalisti rimarrà nella storia del Festival. Mai come quest’anno l’orchestra è stata protagonista a Sanremo e non soltanto perchè chiamata a esprimere quel 50% del voto che non è servito a frenare l’onda d’urto del televoto, inevitabilmente indirizzato a favore di personaggi ad alta popolarità televisiva, come Valerio Scanu, Pupo, Emanuele Filiberto e Marco Mengoni. Azzalini ha rivelato che l’orchestra aveva assegnato il voto più alto a Simone Cristicchi, mentre il direttore artistico Gianmarco Mazzi ha aggiunto che, com’era facile dedurre dal lancio degli spartiti, anche Malika Ayane ha avuto un giudizio «simile a quello assegnatole dalla critica». Merito anche del direttore Marco Sabiu, che ha saputo uscire dal suo classico ruolo per diventare una divertente spalla di Antonella Clerici. «La protesta è stata spontanea e vista la situazione mi è sembrato giusto dire in diretta che i musicisti stavano esprimendo in modo palese il loro dissenso», racconta Sabiu. «Così come mi è sembrato giusto raccogliere l’invito del direttore di Raiuno Mauro Mazza a invitarli a smettere, perchè avrebbero rischiato di surriscaldare ulteriormente gli animi dentro l’Ariston dove la temperatura era già abbastanza calda». «È stato un grande momento di show, gli orchestrali hanno espresso la loro opinione in modo anche veemente, forte», ha commentato oggi la conduttrice. Il podio ideale di Sabiu è formato da «Morgan, Malika Ayane ed Enrico Ruggeri. Mi è dispiaciuto molto dell’esclusione di Morgan, il suo pezzo era insolito, originale, con una bellissima orchestrazione», sottolinea. Al folto crinuto direttore d’orchestra non è dispiaciuto ‘Italia amore miò, il pezzo di Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici che ha scatenato feroci contestazioni e l’entusiasmo dei televotanti, che l’hanno portato a un passo dalla vittoria. «È una canzone tradizionale ma non è male, c’è una linea melodica e un bell’arrangiamento firmato da Renato Serio», un giudizio abbastanza sorprendente da parte di un musicista che ha usato come sigla del festival un estratto di ‘Hoppipollà dei Sigur Ros e che ha appena finito di scrivere un’opera rock «tra Wagner e i Metallica, intitolata ‘Carlo Magno, con la spada e con la crocè che avrà come voce principale Christopher Lee, il leggendario attore dell’horror che è un mito assoluto per l’universo del metal. Tra un anno andrà in scena – conclude – e speriamo che potremo utilizzare il castello di Carlo Magno».

15,44

«La scelta di far intervenire a conclusione del festival di Sanremo tre operai di Termini Imprese è stata giusta e significativa. Almeno per chi crede che la questione sociale e la crisi dell’occupazione siano temi che continuano a restare in cima alle priorità dell’agenda politica». È il giudizio di Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. «Sulla violazione o meno della par condicio in riferimento agli interventi di Bersani e Scajola – sottolinea Merlo in una nota – credo sia prevalso il buon senso. Come, per tutt’altro tema, il recente caso legato al ricordo di una vittima del terrorismo, Bachelet. A volte il buon senso confligge con l’osservanza rigorosa e burocratica delle regole, ma non credo sia un delitto farci ricorso».

15,22

Il Codacons, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, questa mattina ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presidente Calabrò, di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al Festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che si tratti di utenze collegate ad agenzie specializzate che è noto che svolgono questo mercato. La Guardia di Finanza – chide il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara. «Credo davvero che il televoto abbia fatto il suo tempo – ha dichiarato il presidente del CODACONS Carlo Rienzi – e si deve tornare ai vecchi sistemi delle giurie tecniche o al giudizio del pubblico in sala o attraverso sondaggi pubblici sui siti di musica. Gli interessi economici di produttori e sponsor che ruotano attorno a un disco o a una miss sono enormi e se si scoprirà, cosa che ci auguriamo non avvenga, che il danaro ha condizionato i televoti, scatterà il reato di truffa aggravata. Credo che la RAI farebbe bene a sospendere la proclamazione dei vincitori fino al termine degli accertamenti», conclude Rienzi.

15,07

“Avrei voluto che vincesse una donna, me ne sono piaciute molte, Noemi moltissimo e Malika, anche se l’ho trovata un po’ alta e sapevo che non avrebbe potuto vincere”. Antonella Clerici commenta così in conferenza stampa, prima di scappare a festeggiare il primo compleanno della sua bambina Maelle, l’esito del festival che ha condotto con successo. Ed è stata premiata dalle donne, perché è aumentata la componente femminile del pubblico, così come quella giovanile (più 8,52 percento per la fascia 11-17 anni, più 4,64 per quella tra i 18 e i 24 anni, 52 anni circa l’età media). “Ieri sera mi sono divertita moltissimo – ha detto la Clerici – perché, anche se non ero d’accordo col televoto e infatti i miei gusti sarebbero andati ad altri, ho visto la divisione all’Ariston tra chi tifava per un cantante piuttosto che per l’altro. Il fatto che l’Italia da giorni non parli d’altro vuol dire che è stata una cosa sentita”. Sulla rivolta degli orchestrali, che hanno accartocciato gli spartiti in palle lanciandole ovunque al momento dell’annuncio dei vincitori, la Clerici commenta così: “E’è stato un gran momento di show, hanno espresso la loro opinione in modo veemente, forte, io l’ho condivisa la protesta, l’ho trovata forte e bella”. “Se dovessi fare un bilancio del Festival – ha tirato le somme – direi che qualcosa nella mia vita è sicuramente cambiato. Questo è un ricordo che mi porterò sempre nel cuore, se avessi dovuto sognare una cosa più bella di questa mi sarebbe stato difficile”.

15,06

In platea all’Ariston ieri sera, per la finalissima di Sanremo, forse c’erano anche Vittorio Emanuele e Marina Doria, venuti a seguire la performance del figlio Emanuele Filiberto, in gara con Pupo e Luca Canonici. L’ipotesi è stata adombrata oggi da Massimo Giletti, nel corso dell’Arena a Domenica in, e non è stata smentita dal principe, ospite in studio. «Qualcuno ha scritto che forse sarebbe stato più opportuno per i genitori di Emanuele Filiberto restare a casa, vista l’atmosfera tesa e le polemiche che hanno accompagnato la canzone Italia, amore mio. Ma qualcuno ha anche ipotizzato che invece c’erano. È così?», ha chiesto il conduttore a Emanuele. «Forse c’erano, in settima o ottava fila», è stata la risposta. «E com’è possibile che non li abbia visti nessuno?», ha incalzato Giletti. Ed Emanuele Filiberto: «Forse erano troppo occupati a guardare sul palco e a fischiare».

14,58

Complici gli anticipi di serie A e le Olimpiadi invernali di Vancouver, nella serata finale del festival di Sanremo Sky ha raccolto in prime time il 7.5% di share con 2.015.513 spettatori. In seconda serata la media è stata, invece, del 6.1%, nell’intera giornata dell’8.3%. Sui canali Sport e Calcio, il match Inter-Sampdoria, in onda dalle 20.45 su Sky Sport 1 e Sky Calcio 1 (entrambi in Standard Definition e in High Definition), ha ottenuto un ascolto medio di 1.132.937 spettatori pari al 4.2%; il pre partita è stato seguito da 235.823 spettatori, il post partita da 367.450. Nel pomeriggio, l’altro anticipo di Serie A, Genoa-Udinese, in onda dalle 18 su Sky Calcio 1 (in Standard Definition e in High Definition), è stato seguito da 353.191 appassionati. Sui canali dal 206 al 210, che Sky ha allestito appositamente per le Olimpiadi, in evidenza il super gigante femminile di sci alpino, in onda dalle 19 sul canale 206 e sul canale 207, che ha ottenuto un’audience media di 178.660 spettatori. Per quanto riguarda lo sci di fondo, la 15 Km x 2 a inseguimento maschile, trasmessa dalle 22.30 sul canale 206 e sul canale 208, è stata seguita nel complesso da 151.034 persone. Nel pattinaggio di velocità, la gara dei 1500 metri maschili, trasmessa dall’1.15 sul canale 206 e sul canale 209, ha ottenuto (fino alle 02.00) un’audience media di 100 mila spettatori. Sui canali Cinema, il film Viaggio al centro della terra, in onda dalle 15.35 su Sky Cinema 1 (in Standard Definition e in High Definition) e Sky Cinema+1, è stato visto in media da 167.298 spettatori. Sui canali Fox, la puntata dei Griffin, in onda dalle 19.30 circa su Fox (in Standard Definition e in High Definition) e Fox+1, è stata vista da 145.928 persone, mentre quella del cartoon Simpsons, trasmessa dalle 12.45 circa sugli stessi canali, ha ottenuto 132.320 spettatori.

14,52

Il contestato intervento del ct azzurro Marcello Lippi accanto a Pupo-Emanuele Filiberto-Luca Canonici e la modifica al testo della canzone ‘Italia, amore miò nella serata di venerdì di Sanremo erano stati concordati con l’organizzazione: lo hanno rivendicato lo stesso Pupo e il principe, ospiti dell’Arena di Massimo Giletti a Domenica in, oggi interamente dedicata al festival. «Un mese prima del festival con il direttore artistico Gianmarco Mazzi ho preso l’accordo di rivisitare il testo della canzone: era tutto regolarissimo», ha sottolineato Pupo, sollecitato dalle critiche, in particolare di Lamberto Sposini. Quanto a Lippi, «non credo che sia andato fuorigioco: l’intervento – ha detto Emaneuele Filiberto – era concordato con tutti, e tutti sapevano. Lo stesso Lippi lo aveva detto in alcune interviste il giorno prima». Pupo ha spiegato che l’entrata in scena del coach della Nazionale di calcio ha coinciso con alcuni problemi tecnici: «Dovevano partire il pianoforte e la chitarra, a creare un sottofondo musicale sul quale Marcello doveva parlare. In un’eventuale seconda volta stare attento al funzionamento del pianoforte, ma lo rifarei». Nel dibattito si è tornati anche sui fischi e sulle polemiche contro il Trio: «Non riesco a identificare chi erano quelli che contestavano», ha detto Pupo. «Insomma, hanno pagato un biglietto carissimo per contestare noi?». «I fischi mi hanno ferito tanto – ha ribadito Emanuele -, soprattutto quelli preventivi. Ma devo ringraziare tutti per avermi dato l’opportunità di cantare la mia lettera d’amore all’Italia. E comunque i televoti a nostro favore sono stati centinaia di migliaia». Esiste evidentemente, a suo giudizio, «un pubblico che ho conquistato, già a Ballando con le stelle, e mi ha adottato», ha concluso.