Concorso con sogno: diventare Ruby. Cento ragazze: “Lei è qualcuno”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 13 Settembre 2011 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – “Il concorso di Ruby”, tutto cominciò da lì, dal concorso di bellezza dove la giovane ragazza marocchina incontrò l’amico del premier: Emilio Fede. Era l’estate di due anni fa, in Sicilia, e il concorso di bellezza che sarebbe divenuto noto col nome della sua più “famosa” partecipante si chiamava allora “una ragazza per il cinema”. Si chiama ancora così, Emilio Fede non c’è più anche se gli organizzatori hanno avuto la faccia tosta di invitarlo e ci sono 119 nuove ragazze italiane che vogliono diventare Ruby, sì, proprio Ruby la nipote di Mubarak, perchè, come dicono le partecipanti e aspiranti miss, “alla fine lei è diventata qualcuno”.

Due anni fa tra i giurati c’era Emilio Fede, in completo bianco, elegantissimo, tra le ragazze Ruby, giovane marocchina sconosciuta e minorenne. I due s’incontrarono e quello fu il momento, secondo i giudici, in cui la giovane avvenente Ruby entrò in contatto con l’entourage di Berlusconi. Con quel mondo che la trasformerà nella regina del bunga bunga e che porterà il direttore del Tg4, insieme a Lele Mora e a Nicole Minetti, ad essere accusato di induzione e favoreggiamento della prostituzione.

Oggi, due anni dopo, il trio Fede, Mora, Minetti è in attesa del processo, prossima udienza il 3 ottobre. Ruby vive invece un altro tipo d’attesa, al quinto mese di gravidanza, si è trasferita a Genova, lontana da Arcore, e gira l’Europa ospite di illustri e facoltosi amici. E il concorso? Il concorso è ancora lì, in attesa di una nuova Ruby, parola del patron Antonio Lo Presti che rivendica il “grande successo mediatico”.

Si, proprio così, in attesa di una nuova Ruby. In attesa di una ragazza divenuta famosa perché oggetto delle attenzioni (sessuali?) del premier, un ricco signore di circa sessanta anni più vecchio di lei. Se la augura Lo Presti: “avrei preferito fosse diventata una star internazionale ma la sua vicenda ci ha dato un enorme impatto mediatico, ben venga quindi un’altra Ruby”. Si potrebbe obiettare che anche uno tsunami avrebbe dato un “enorme impatto mediatico”, ma Lo Presti non va per il sottile, la pubblicità è pubblicità. Una sorta di moderno “bene o male non è importante, l’importante è che se ne parli”.

E non è solo, il patron, con lui un esercito di 119 ragazze. Centodiciannove aspiranti Ruby, e speriamo che Berlusconi e Fede non lo vengano a sapere, forse non tutte disposte a visitare il “lettone” regalato da Putin ma che, in generale, non disdegnano il percorso professionale della partecipante più celebre del concorso. Il tg di Mentana è andato a vedere cosa quelle ragazze pensano di Ruby, e le risposte sono state illuminanti. “Questo concorso l’ha aiutata a diventare qualcuno, in modo discutibile ma le è servito, o no?”. E alla domanda “voi andreste ad Arcore”, dopo qualche “mmmhhh” la risposta è certa, netta e sicura: “Si!”.

Una, dieci, cento Ruby quindi. Tutte pronte a seguirne le orme. Deprimente. Ma rivedere le immagini d’archivio, agli atti del processo ora, in cui appare Fede in completo bianco che straparla delle e con le miss offre un senso per nulla postumo tutto quanto. E il senso comune delle ragazze è: per diventare “qualcuno” va bene anche fare la Ruby.