Trump: se mi gira mi grazio da solo e mi perdono quando mi pare

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 6 Giugno 2018 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA
Donald Trump: se mi gira mi grazio da solo e mi perdono quando mi pare

Trump: se mi gira mi grazio da solo e mi perdono quando mi pare

WASHINGTON – ‘Lo Stato sono io’ diceva qualche secolo fa Luigi XIV re di Francia, ‘lo Stato siamo noi’ ha twittato più recentemente il neo vicepremier Luigi Di Maio [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Entrambi superati, su questo terreno, dal Presidente Usa Donald Trump pronto, parole sue, a concedersi la grazia e anzi, a buon bisogno, a definire anche incostituzionale la nomina di Robert Mueller, procuratore speciale che indaga sull’ormai arcinoto Russiagate. Continua quindi così il braccio di ferro tra il procuratore speciale Mueller e il presidente degli Stati Uniti.

“Come affermato da numerosi legali, ho l’assoluto diritto di concedermi l’assoluzione, ma perché dovrei farlo se non ho fatto nulla di sbagliato?”. Un cinguettio capace di far impallidire la celeberrima affermazione del Re Sole ‘lo Stato sono io’. Frase e concetto che contenevano la radice di quella distanza tra governanti e popolo che, insieme a fame, guerra e tanto altro portarono alla rivoluzione francese e il re Borbone sul patibolo, con la testa tagliata, dopo essere stato riacciuffato dai rivoluzionari in un tentativo di fuga. E capace anche di mettere in secondo piano l’errore e l’orrore istituzionale di Di Maio che confonde il governo, di cui lui è parte, con lo Stato che, se deve essere sintetizzato in una figura, in Italia è incarnato dal Presidente della Repubblica.

Quello stesso Presidente di cui proprio il leader 5Stelle voleva l’impeachment, che in Italia non esiste ma si chiama ‘messa in stato di accusa’. Confronti a parte Trump con il suo tweet mostra e dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, tutto il disprezzo che nutre nei confronti delle Istituzioni e delle regole democratiche. Per non parlare dell’assoluto ed evidente disconoscimento della separazione dei poteri che proprio nella Francia alla vigilia della rivoluzione tal Montesquieuillustrò e argomentò. Trump è e soprattutto si sente oltre tutto questo, la legge è lui e lui è sopra la legge. Quelle regole che negli affari ha mostrato spesso di non gradire oggi sono un lacciuolo che non può e non deve intralciare l’uomo più potente del mondo.

Alla domanda se il presidente abbia effettivamente il potere di autograziarsi, Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e ora avvocato di Trump, ha risposto: “probabilmente lo ha”. Ma le conseguenze politiche “sarebbero dure. Perdonare altre persone è una cosa, perdonare se stessi è un’altra”. Sempre Giuliani, in una intervista all’Huffington Post, aveva dichiarato che il presidente ipoteticamente avrebbe potuto anche sparare all’ex direttore dell’Fbi James Comey per fermare le indagini: ma persino in quel caso non potrebbe essere perseguito mentre è in carica: “I poteri del presidente sono così estesi che in nessun caso può essere costretto a comparire o essere messo sotto accusa”.