Coronavirus, rivolta degli over 70. Chi corre, chi pota, chi scrive. Alla faccia

di Antonio Del Giudice
Pubblicato il 19 Aprile 2020 - 18:07 OLTRE 6 MESI FA
coronavirus anziani ansa

Coronavirus, rivolta degli over 70. Chi corre, chi pota, chi scrive. Alla faccia (foto Ansa)

Coronavirus. Mi mancano i pomeriggi del dottor Borrelli, la suspense dei numeri, ricoverati, guariti, dimessi, deceduti o morti.

Mi manca la voce del professor Locatelli, una voce scattante, autorevole e rassicurante.

Ora nel pomeriggio, a partire dalle 18, ho un’ora di buco.

Cerco di riempirla facendo il giro dei miei corrispondenti serrati in casa da più di un mese.

Hanno tutti un principio di vecchiaia, dire anziani è poco fine. E poi meglio vecchi. Si dice grandi vecchi, grandi anziani è cacofonico.

I miei corrispondenti sono di fascia alta, fra i 70 e i 90 anni. Se finissimo al Trivulzio non faremmo in tempo neanche a entrare. Tutti uomini, non per trasgredire alle quote, ma perché non ho amiche che superino i 70. Alle donne non si chiede l’età.

Li chiamo per consolarli, io che sarei il più giovane. Lo faccio per tirarmi su. Un po’ di allegria indotta, diciamo così. Un vecchio intellettuale barese usava dire che, quando se ne va un coetaneo, gli amici sorridono prima di piangere.

Grazie a Dio, nel mio controllo quotidiano, li sento tutti vispi e rigenerati dalla quarantena. L’amico scrittore, che fu pugile, ha scoperto la terrazza di casa che non aveva mai visto. Tutti i giorni la percorre sudando, senza esagerare.

Il mio Maestro che fa lo storico, chiusa la palestra, corre anche lui in terrazzo. Poi lavora tutto il giorno come un trentenne. Il tennista in crisi di racchetta si esercita bombardando il muro del giardino. Non deve neanche muoversi da casa.

Il cardiologo, che mai fu sportivo, gira in tondo nel suo oliveto, pota, zappa, costruisce tettoie. Il musicista, che si divideva fra il podio e l’automobile in giro per l’Europa, organizza concerti da casa, con i suoi amici russi, giapponesi, tedeschi.

Il mio geriatra, che è anche astrologo provetto, mi rassicura con la distanza che aumenta fra Saturno e Plutone. Il grido che unisce questo gruppo di vecchi senza confini è facilmente intuibile. Alla faccia del Coronavirus.