Berlusconi e Bossi, maschietti “con le palle”

di Mario Lenzi
Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 19:42| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi e Bossi

Questa storia della presunta virilità di Berlusconi e Bossi che ostentano le loro “palle”, come le chiamano loro, con scarsa fantasia, sollecitando l’imitazione di vari maschietti, fino a Calderoli e Cota, può indurci a un pietoso sorriso.

Chi ha avuto in sorte una appena sufficiente normalità è molto scettico per queste esibizioni che sanno tanto di patetico, essendo arcinoto che, in genere, chi non ha bisogno, rifugge da siffatte clamorose esternazioni. Viene da pensare che alcuni di loro siano illusi e sollecitati anche da accesi elogi di femmine interessate e aggressive che apprezzando dei loro uomini l’ingegno e l’astuzia traducono tale ammirazione nell’unico modo che conoscono per esprimersi.

È giusto dare atto ai vari Bondi e Alfano di rifuggere da quei mezzucci, l’ex sindaco di Sarzana forse perché si è già pienamente realizzato con le sue sublimanti inclinazioni poetiche, il giovane avvocato di Agrigento forse perché, essendo stato designato al posto che sappiamo, è già soddisfatto del suo ruolo, come dimostrazione vivente del conto in cui Berlusconi tiene la Giustizia.

Non mi sembra che costoro, come afferma la parte più sanguigna dell’opposizione, siano un pericolo per la democrazia. Parlano troppo, minacciano in continuazione, cercano la rissa, stuzzicano, punzecchiano e provocano, vociando ai quattro venti, anche quando gli altri hanno cose più serie da pensare, e in genere chi si comporta in questo modo, chi ha un chiodo fisso che lo esalta e debilita, non è capace di organici programmi eversivi. Se il segreto è il nocciolo del potere, loro evidentemente non sono in grado di costituire una vera minaccia.

Temo di più le persone cupe, i taciturni, i riflessivi. Quelli che sorridono con melliflua bonomia. Perciò penso, tutto sommato, che la pittoresca compagnia dei berlusconiani stia alla politica come alla religione gli inni sacri di Manzoni, che entusiasmarono un po’ dei nostri padri, prima di sprofondare nell’oblio. Possono creare qualche guaio, questo sì, ma in fondo scivolano via, non lasciano traccia, sono innocui come i bambini che hanno paura dell’uomo nero, anche se loro lo vedono rosso (è notoriamente comunista).

D’altra parte capisco che, se si sentono sottovalutati, costoro, per reazione siano pronti a colpire. Purtroppo accade spesso che i dilettanti vogliano fare i professionisti. Ma in questo caso, se ci provassero, spero che le loro mamme, perché le mamme non muoiono mai almeno fino a quando vivono i figli, siano in grado di sculacciarli a dovere.