Emergenza democratica. Può il Pd fermare i nuovi barbari? Calenda dice…

di Carlo Luna
Pubblicato il 18 Maggio 2018 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Emergenza democratica. Può il Pd fermare i nuovi barbari? Calenda dice...

Emergenza democratica. Può il Pd fermare i nuovi barbari? Calenda dice…

Maurizio Martina è un gentiluomo che ispira rispetto e simpatia. Non alza la voce, dice cose sensate e non usa il linguaggio sguaiato [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] che si è ormai introdotto anche in politica. La persona giusta per evitare che l’Assemblea del Partito democratico, in programma domani, si trasformi in una inutile conta di chi è con Renzi, chi non lo è più, chi ci ritornerà e chi andrà via. Mi auguro che Martina trovi il coraggio per affrontare, invece, il tema dell’emergenza nella quale si trova la democrazia italiana dopo l’accordo sul noto e sconcertante “contratto di Governo” fra 5 Stelle e Lega.

Infarcito da diverse castronerie, come la richiesta alla BCE di congelare 250 miliardi di euro del debito italiano, propone alcune avventate riforme istituzionali che aprirebbero la strada a qualcosa di molto simile a una dittatura. Si preoccupa anzitutto (a pagina 19) di abolire il dissenso, e propone l’introduzione del “vincolo di mandato popolare” per i parlamentari. Saranno obbligati ad approvare qualsiasi proposta provenga dal Governo, pena la decadenza. Come nel Reichstag negli anni 30…

Altro punto di allarme, il potenziamento dei referendum, per i quali sarà cancellato il quorum. Grillo ne ha minacciato uno a settimana e il Contratto fra Di Maio e Salvini lancia una proposta “per scoraggiare, in ogni forma, l’astensionismo elettorale, spesso strumentalizzato per incentivare il non voto, al fine di sabotare le consultazioni referendarie”. Il corposo documento non dice quali misure saranno adottate per questo nobile scopo, ma c’è da temere che, con Salvini ministro degli Interni, verranno carabinieri e poliziotti a casa di ciascuno per portarlo a votare. Dulcis in fundo il Comitato di Conciliazione in caso di dissensi fra le due componenti del Governo. Una sorta di Gran Consiglio che controllerà l’esecutivo. Speriamo che arrivi presto il 25 luglio…..

Torniamo alle due domande iniziali. Siamo in emergenza democratica? Rischiamo brutte sorprese con i referendum a catena? L’emergenza c’è e come. I “nuovi barbari”, come ha scritto il Financial Times, sono un pericolo serio. Che deve e può fare il Pd?

Due scuole di pensiero, entrambe rispettabili. La prima – che non condivido – sostiene che i democratici avrebbero dovuto fare l’accordo con i 5 Stelle con l’obiettivo di “costituzionalizzare” il Movimento. Impossibile e illusorio secondo me da realizzare.

La seconda l’ha suggerita Carlo Calenda: “Il Pd dovrebbe immediatamente smetterla di parlare di renziani e antirenziani,.. Dovremmo organizzare subito una mobilitazione delle forze sociali del paese per difendere la collocazione europea dell’Italia. Qui siamo oltre la differenza tra programmi politici. Lega e M5Ssono usciti allo scoperto con un programma che nega alla radice la collocazione internazionale dell’Italia, un progetto che stravolge il funzionamento delle istituzioni democratiche. Stiamo parlando della storia e dei valori del nostro Paese. Per questo dico che dobbiamo farci forza attiva per mobilitare i partiti, anche gli altri, e poi le forze economiche, produttive e sindacali. L’argine a questa deriva pericolosissima deve arrivare dall’interno del paese, non da fuori. Dobbiamo reagire noi. Adesso”.