Governo, se lo faranno M5s e Lega, chi pulirà i cessi di Mediaset?

di Carlo Luna
Pubblicato il 10 Maggio 2018 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA
Governo, se lo faranno M5s e Lega, chi pulirà i cessi di Mediaset?

Governo, se lo faranno M5s e Lega, chi pulirà i cessi di Mediaset?

Governo, se lo faranno M5s e Lega, chi pulirà i cessi di Mediaset? Il Governo di “tregua” proposto da Mattarella non ci sarà. Se l’ennesima giravolta di Di Maio e Salvini – provocata dall’intelligente iniziativa del Presidente della Repubblica- andrà fino in fondo, il governo lo faranno loro. Dovranno mettersi d’accordo [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui, Ladyblitz – Apps on Google Play]  sul nome del premier (chi dei due o un terzo scelto da entrambi), sulla ripartizione  dei ministri, sulle nomine e sul programma. Quello che fino a ieri sembrava impossibile cambia grazie al via libera di Silvio Berlusconi che non voterà la fiducia, ma sceglierà l’atteggiamento da tenere su ogni singolo provvedimento.

Il vegliardo Cavaliere tutela in questo modo anzitutto i propri interessi, sui quali avrà sicuramente ottenuto delle garanzie; evita le elezioni a breve che secondo i sondaggi l’avrebbero fortemente  penalizzato e fa finta di tenere unita la coalizione di centro destra. Per pudore o per astuzia fa sostenere questa grossa panzana all’iracondo Brunetta.

Le votazioni al Senato saranno il vero campo di battaglia in caso di contrasti fra il Governo che potrebbe nascere e gli interessi del Cavaliere. Mentre a Montecitorio 5 stelle e Lega hanno un margine di maggioranza rassicurante (31 voti), a Palazzo Madama è molto sottile (6 voti).

Di Maio e Berlusconi dovranno inoltre modificare il proprio linguaggio cercando di far dimenticare le contumelie e gli insulti che si sono reciprocamente scambiati negli ultimi giorni. Il leader dei 5 stelle non potrà ripetere che “con Berlusconi non si potrà mai cambiare nulla”. Il Cavaliere avrà un problema in più: dovrà cercare il personale adatto “per pulire i cessi di Mediaset”, considerando il mutamento di  clima fra lui e i grillini.

Marco Travaglio, che aveva invano proposto subito dopo le elezioni del 4 marzo, un accordo fra grillini e Partito Democratico, si sfoga con furore e scrive che sta nascendo “una pagliacciata mai vista”. La paragona “a quei bei matrimoni, dove il marito autorizza la moglie a mettergli le corna, e magari si diverte pure a guardare dietro la porta”.

Chi può invece tirare un sospiro di sollievo è il Pd. Potrà riorganizzarsi, opporsi in Parlamento e nel Paese ai provvedimenti del governo che non condivide, e riconquistare la fiducia e i voti degli elettori di centro sinistra. Ponendo però fine alle  lotte interne. E’ una condizione essenziale. Renzi ancora una volta ha avuto ragione. Se imparasse a non vantarsene troppo forse farebbe meglio.