Elezioni, Italia di Lega e M5s: Brioches, mojito, tanti soldi stampati e caccia ai neri

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 5 Marzo 2018 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni 2018, Italia di Lega e M5s: Brioches, mojito, tanti soldi stampati e caccia ai neri

Elezioni, Italia di Lega e M5s: Brioches, mojito, tanti soldi stampati e caccia ai neri (foto Ansa)

ROMA – Gli italiani sono “un popolo che vuole armi e brioches”, scrive Giuseppe Turani in questi articolo pubblicato anche su Uomini & Business. La prospettiva è che “nessuno dovrà mai più lavorare. Mentre sarà incoraggiata al caccia al negro”.

A un certo punto Marx e Engels, avendo altro da  fare, lasciano le pagine dell’Ideologia tedesca “alla critica roditrice dei topi”. Ecco, del fantastico governo grillino-legaiolo si occupino appunto i topi (se mai ci sarà). E si occupino, i topi, anche del giornalismo italiano e della miserevole borghesia italiana.

Qui, al momento, preoccupa altro, e cioè l’Italia che viene fuori dal voto elettorale. In pratica, a voler sintetizzare, si tratta di un popolo che vuole solo due cose: armi (per cacciare i negri e chiunque entri in casa o ti stia antipatico) e brioche per mangiare almeno due o tre volte al giorno. Tutto il resto sembra intellettualismo degenere.

Il governo, non si sa come, fornirà armi e brioche. La sistemazione è abbastanza ambita al Sud, dove da sempre si sogna soltanto un buon posto statale, slegato da fare effettivo: basta lo stipendio. E questo Grillo ha promesso loro (reddito di cittadinanza), alle armi pensa invece Salvini.

Un’Italia quindi che sogna di vivere felicemente a sbafo e che nei ritagli di tempo dà la caccia al negro, o comunque al diverso (anche Rom va bene). Nemmeno l’America di Trump nei suoi momento peggiori ha pensato cose del genere.

Siamo a un passo dal nazismo? No. Persino là non ci sono mai stati milioni di cittadini che pensavano di stare distesi sull’amaca tutto il giorno o in spiaggia bere mojito. Erano criminali, ma almeno laboriosi.

Dieci anni di grillismo e di salvinismo hanno portato alla luce un’Italia speciale: quella che ritiene, stabilmente, strutturalmente, di non dover fare alcunché perché tanto le brioche (e qualche verdura) le porta un tale (negro, magari) con una carriola governativa.

I soldi, per questa  Italia demente, non sono un problema: si stampano, e sarà festa tutti i giorni. Il ritorno al paradiso terrestre dal quale eravamo stati cacciati.

Una volta conquistatori di Europa, di Asia e di Africa, adesso felici mantenuti statali, con l’unico divertimento, ogni tanto, di sparare a un negro.

Questo, e non altro, è quello per cui si è votato domenica. Il mondo intero ci prenderà per cretini. Ma a noi basterà ordinare un altro mojito e dare un altro calcio in culo a un negro appena sbarcato.

Che lavorino tedeschi (con quell’antipatica signora Merkel) e francesi (con quel fighetto di Macron).

Noi, con Grillo, Di Maio, Salvini, Di Battista, la Lezzi, siamo le vere colonne del nuovo mondo, il mondo finalmente del non-lavoro.