Grillo: “cella e targhetta!”. I “sotto casa” di Salvini. Lo squadrismo sdoganato

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Maggio 2014 - 13:25 OLTRE 6 MESI FA
Il plastico  del carcere portato a Vespa da Beppe Grillo

Il plastico del carcere portato a Vespa da Beppe Grillo (foto Ansa)

ROMA – Indignarsi è sparare cartucce a salve e pure bagnate. Quindi non è il caso di indignarsi. Lagnarsi è invocare l’arrivo di un’ autorità che non c’è e soprattutto significare eccitare, eccitare chi vorresti fermare con la lagna. Quindi non è proprio il caso di lagnarsi. Né lagna né predica dunque.

Però almeno un prender atto, un constatare, un registrare quanto accade…Almeno sia consentito, lecito e anche un po’ doveroso segnalare la notizia. Notizia non da poco e la notizia è che qui, oggi, nella nostra società, nella nostra vita pubblica (anche in quella privata ma questa è altra anche se parallela storia) lo squadrismo è stato sdoganato.

Squadrismo, cioè intimidire, fisicamente intimidire l’avversario politico. Cioè promettere all’avversario politico, qualora battuto, guai e punizioni personali esercitati e impartiti “dal popolo”. Squadrismo, cioè ridurre, dimezzare, amputare la qualità e il valore umano dell’avversario politico in modo che il castigo che gli si infligge sia non solo motivato ma anche sacrosanto a causa della sua “natura” eticamente inferiore. Squadrismo, cioè incitare a colpire “l’infame”. Squadrismo sdoganato perché questo comportamento, questi comportamenti, questo agire in squadre di ammonimento e punizione ha varcato la frontiera. Prima non si faceva, non lo faceva nessuno. Ora lo fanno in molti e lo squadrismo è entrato nel costume. Costume accettato, tollerato, compreso. Insomma sdoganato.  E’ questa la notizia: nella nostra vita pubblica promettere all’avversario politico o comunque all’avversario e basta che lo sbatti in galera se vinci le elezioni è ormai accettato, tollerato, compreso. Perfino applaudito.

Squadrismo, cioè fascismo? Mica tanto e non solo. Non è il caso di indignarsi, lagnarsi e neanche vedere fascismi ad ogni cantone. Squadrismo oggi praticano i No Tav che vanno a caccia, fisica caccia, di chi lavora nei cantieri Tav e di chi è favorevole all’Alta Velocità Ferroviaria. Squadrismo praticano alcuni cosiddetti “movimenti per la casa” che fanno sapere di “conoscere l’indirizzo” dell’assessore o del politico o del ministro che hanno votato il divieto di bollette gratis per chi occupa illegalmente una casa. Come si vede, lo squadrismo è vasto e lotta insieme a noi. E tanti sono gli squadrismi quotidiani e spontanei che ogni giorno le cronache riportano, squadrismi di Palazzo e Potere ma anche di territorio e comitati.

Quindi niente fascismo, o forse sì ma non è questo il punto. Il fascismo fu a suo tempo squadrista ma di certo non ha il monopolio dello squadrismo come dimostrano i giorni contemporanei. Forse lui non lo percepisce del tutto ma Matteo Salvini che organizza manifestazioni della Lega Nord sotto casa di Romano Prodi e di Elsa Fornero è squadrismo puro. Appostamenti sotto casa, l’indicazione personale dell’uno o dell’altra come nemici del popolo e affamatori della gente: squadrismo da manuale. Digerito però dalle cromache politiche e anche dalla pubblica opinione come una più o meno riuscita “trovata elettorale” della Lega Nord. Da registrare anche l’altro fenomeno di costume: la campagna elettorale è diventata come il Carnevale dove “ogni scherzo vale”. Può fare e dire la cosa più pazza, oscena, folle…se lo dici in campagna elettorale sei esentato per definizione dall’assumertene conseguenze e responsabilità. La stessa identica logica che protegge i comportamenti degli ultra allo stadio. Quel che fuori non si fa, o se lo fai costa, allo stadio si può e pure in campagna elettorale.

Squadrismo puro in uno strano paese. Maurizio Crozza in tv Matteo Salvini lo prende in giro in tutta libertà. E quindi giustamente questo e molto altro consimile ci dà la fondata sensazione di vivere in un paese libero, liberissimo, democratico, democraticissimo. Il che per molti versi è assoluta verità. Ma nello stesso liberissimo e democraticissimo paese un partito politico guidato dal suo leader organizza i “sotto casa” ai nemici. Fosse solo Salvini…

Beppe Grillo, l’uomo per cui sta per votare secondo ogni indicazione la maggioranza relativa della gioventù italiana, Beppe Grillo promette “processo a politici, giornalisti e imprenditori”. Quali da processare li dirà lui, o meglio il suo blog. Promette “sputo digitale” e “divertimento/processo lungo almeno un anno”. Garantisce per i condannati da un “tribunale popolare” la “cella virtuale con targhetta”. Il tribunale sarà formato dagli iscritti al MoVimento via web. Sono previsti cittadini pubblici accusatori e (la dimenticanza è un lapsus rivelatore) non è previsto un difensore, neanche d’ufficio. Processo popolare per chi non la pensa come te o per chi tu pensi sia tuo nemico. Chiaro, netto, esplicito. Applaudito, invocato, condiviso. Sì, non c’è dubbio: la società italiana ha aperto le frontiere e ha sdoganato, del tutto sdoganato lo squadrismo. Prima o poi qualcuno si farà male sul serio perché prima o poi non c’è squadrismo fatto di sole parole ed è bene che anche questo si sappia: senza lagna, senza indignazione, senza mamma mia il fascismo. Lo squadrismo 2014 circola libero e accettato nella nostra società.