Berlusconi me ne frego dell’Europa: invito a passare dalla banca allo strozzino

di Lucio Fero
Pubblicato il 18 Giugno 2013 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA
silvio berlusconi

Berlusconi (LaPresse)

ROMA –  Molti ci sono, non è che ci fanno. E quindi non c’è niente da fare. Di Berlusconi si vuole che ci faccia, per innata astuzia e perenne spregiudicato calcolo. Ma è molto possibile, ormai quasi probabile che anche lui ci sia. Ci sia e non ci faccia. Esserci cosa davvero o fare mostra di essere cosa? Duri e tosti di comprendonio, un po’ di legno. E’ una faccia di bronzo quella di Berlusconi che oggi per scena, tattica e tempismo d’opinione invita gli italiani a fregarsene del fiscal compact che lui ha sottoscritto da governante e che il suo partito il Pdl ha votato in Parlamento neanche un anno fa? O è una testa tosta in cui le nozioni più elementari devono fare tre, dieci, cento volte toc-toc per entrare e quasi mai entrano davvero perché la porta che porta al cervello nessuno è abituato da quelle parti ad aprirla?

La questione, la domanda non è poi tanto ardua e non va neanche delegata ai posteri la risposta. Basta fare un piccolo ragionamento, costa un po’ di fatica ma solo un po’. Dunque, come dice Berlusconi, mandiamo un “vaffa” alle regole economiche e finanziarie di Bruxelles, tanto che ci possono fare? Non c’è chi non veda come salutando senza rimpianti il vincolo del tre per cento come limite annuale al deficit pubblico e salutando con una pernacchia il fiscal compact cioè l’impegno a rientrare almeno sotto il 100% del debito pubblico rispetto al Pil (oggi viaggia al 130%) si possono stampare soldi per togliere l’Imu, bloccare l’Iva, ridurre l’Irpef, finanziare qua e là  comprarsi tutti pure il gelato e la pizza il sabato e anche il giovedì sera. Europa…!? La senti questa voce? L’Italia se ne frega e tanti saluti. Che ci fate un baffo? Che fate, ci cacciate?

Mettiamo che sia così, mettiamo che l’Europa non ci faccia nulla dopo il nostro “me ne frego dell’Europa e delle sue regole”. La scena è uguale, proprio uguale a quella di uno di noi che va nella ostile, lontana e burocratica banca e proclama: mi hai fatto un mutuo a tassi troppo alti, oppure un prestito troppo oneroso, oppure mi fai pagare troppo il conto corrente e i servizi finanziari. Quindi, sai che c’é? Non ti pago, me ne frego delle tue regole e addio. Che fa la banca, ti caccia? Neanche ti caccia, così ragiona Berlusconi, se sei un grosso cliente, un grosso correntista. Mettiamo che sia come dice Berlusconi, mettiamo che l’Europa non ti “caccia” perché in fondo non può, mettiamo che la banca che tu non paghi più non ti possa far niente né con i Carabinieri né con ogni altro mezzo.

Mettiamo che vada così, hai conquistato la libertà del non ti pago e faccio come mi pare. Evviva Berlusconi ed evviva i tantissimi che non aspettano altro di fregarsene dell’Europa. Mica solo Berlusconi. Vogliamo aggiungere la Cgil? E Vendola? E Stefano Fassina con mezzo Pd abbondante? E Confcommercio? E Confartigianato’ E Confedilizia? E Consumatori Organizzati vari? E gli economisti di M5S? E Fratelli d’Italia della Meloni e La Russa? E Casapound e tutta la destra neo fascista? E i No Tav? E gli Occupy vari? E ancora e ancora: sono tanti, tantissimi, siam quasi tutti ad aspettare di fischiettare il mene frego dell’Europa e il cara nemica banca non ti pago. Mettete Germania al posto di banca e il conto torna. Mettiamo che vada così e che l’Europa tanto che ci fa? L’Europa forse niente, molto forse. Saranno altri a farci neri.

Una volta che l’Italia intonasse il non ti pago o non so se ti pago e non so se e quando ti pago (questo e non altro vuol dire rigettare il vincolo di deficit e di debito), una volta comunicato alla “banca Europa” il non ti pago, che succede? Succede che il nostro cittadino eroe finalmente libero dai suoi impegni che lo stanno assillando e soffocando deve comunque trovare soldi su piazza, qualcuno che glieli presti. Altrimenti non mangia, non paga la luce, non compra la merce da mettere in bottega e tanti, tanti altri altrimenti. Nel cso del cittadino-Italia finalmente libero dalla matrigna e arcigna Europa, si tratta di farsi prestare da qualcuno circa un miliardo al giorno di ogni giorno che dio manda in terra. Un miliardo al giorno per gli stipendi, pensioni, ospedali, scuole, treni, bus, sovvenzioni e aiuti pubblici di ogni genere e natura.

Ma il cittadino-Italia ha gridato il suo non ti pago alla “banca Europa” e il grido si è sentito in giro, lo hanno sentito tutti. Anche quelli che si chiamano mercati e che, come ognun sa, sono molto più cattivi e infami dell’Europa. I mercati sono quelli che ti devono prestare il miliardo al giorno mentre la “banca-Europa” non garantisce più per te anche perché hai fatto sapere con orgoglio che tu paghi se, come e quando ti pare. I mercati sono quelli che allora ti presteranno il miliardo al giorno con la logica, i metodi e i tassi dello strozzino.

Ecco l’affare, il grande affare che Berlusconi sogna e propone, che milioni e milioni di italiani sono pronti a votare, che fa gola alla sinistra politica e sindacale, che seduce ogni corporazione della società civile: un vaffa alla “banca-Europa”, una pernacchia al fiscal compact e al tre per cento, un me ne frego dell’Europa, un Europa io non pago tanto che mi fai per trasferirsi subito dopo dallo sportello della banca al tavolo dello strozzino. Ci fanno o ci sono, ci fa o ci è, ci siamo o ci facciamo? Resta sempre comunque la luminosa prospettiva del “voi che ci siete di tutta Europa, unitevi!”. Presto sarete maggioranza.