Eredità, ma il morto è vivo. Tar: ora comitato di arbitri tifosi, metodo Stamina

di Lucio Fero
Pubblicato il 4 Dicembre 2013 - 17:40 OLTRE 6 MESI FA
Eredità, ma il morto è vivo. Tar: ora comitato di arbitri tifosi, metodo Stamina

Comitato pro stamina bloccano le strade del centro di Roma (LaPresse)

ROMA – Raccontiamola così, tanto per capirci. Mettiamo che alcuni membri di una famiglia reclamino l’eredità e la reclamino davanti a un pubblico ufficiale, a un potere pubblico in grado di fargliela ottenere l’eredità. Sì, un po’ come fanno coloro che reclamano che il Servizio Sanitario pubblico eroghi, finanzi e paghi la somministrazione universale e incondizionata della “cura” Stamina.

Perché ci sia eredità occorre che ci sia un defunto. Mettiamo che il presunto e dichiarato defunto faccia invece presente al pubblico ufficiale, pubblico potere e pubblica autorità che lui è vivo. Sì, parecchio come è accaduto alla medicina, alla scienza farmacologica, alla disciplina clinica che hanno fatto presente al governo, allo Stato che Stamina non è una “cura”, proprio non risulta che lo sia né all’Organizzazione mondiale della Sanità né all’Agenzia del farmaco italiana né a qualunque altro laboratorio e centro di ricerca riconosciuto.

Mettiamo ancora che i membri dalla famiglia che reclamano eredità allora facciano ricorso a un Tar. Sì, proprio come hanno fatto Davide Vannoni e associati. E mettiamo infine che quel Tar (Tribunale amministrativo regionale), in presenza del morto che si dichiara vivo, sentenzi e attesti che ci vuole una commissione, un comitato per appurare se è morto o vivo. La medicina e la scienza nella parte del vivo supposto morto mostrano la loro esistenza in vita. Ma questo non basta, anzi aggrava il sospetto che il Tar nutre e che il comitato scioglierà a filo di sentenza di Amministrativo Tribunale.

Mettiamo che il Tar disponga che dal comitato sono esclusi tutti coloro che dichiarano di parlare, di vedere e di avere rapporti quotidiani con il vivo. Devono essere esclusi perché se ci parlano e lo vedono, attestano che è vivo. E questa è ideologia preconcetta. Quindi fuori dal comitato tutti quelli che conoscono e frequentano il vivo, vivo che potrebbe anche essere morto, vai a fidarti degli attestati di chi lo conosce quel vivo. Sì, proprio come il Tar che ha stabilito che qualunque medico, scienziato, esperto abbia in questi anni detto o scritto qualcosa sul metodo Stamina è per questo fuori dal comitato che deve stabilire cosa è il metodo Stamina.

Leggero inconveniente per la logica ferreamente contorta del Tar: se si escludono tutti quelli che ne hanno parlato, pensato o scritto, automaticamente si escludono tutti gli esperti e competenti. Ma ecco il colpo di genio del Tar, ecco il sublime succo delle pandette su scala regionale e amministrativa: allora nel comitato ci vadano, il comitato sia composto da gente sì che ne ha parlato, scritto e pensato. Ma con “par condicio”. Uno che ne ha pensato a favore, uno contro, uno a favore, uno contro. E facciano in comitato un bel talk-show, con relativa buona audience.

Sì, proprio come se a maggior garanzia di tutti i tifosi, soprattutto gli ultras, si stabilisse che una partita di calcio è valida solo se gli arbitri sono due, uno tifoso per una delle squadre che gioca e l’altro tifoso dell’altra. Sì, proprio come ha stabilito il Tar a proposito del metodo Stamina: tifosi della cura e tifosi della non cura. E la scienza, la medicina..? Ma de che! Così si dispiega la geometrica potenza del diritto amministrativo locale .