Camusso su smartphone e tablet come i puritani Usa sul bidet

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Giugno 2015 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA
Camusso su smartphone e tablet come i puritani Usa sul bidet

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Raccontano e c’è molto di vero che l’avversione degli americani per il bidet poggi all’origine su una sorta di istanza puritana. La storia, la storia vera che è fatta anche di piccole cose, racconta che gli americani, le truppe usa, conobbero il bidet in Europa durante la seconda guerra mondiale. E dove lo conobbero il bidet i g-men in Europa? Non in caserma e neanche sotto le tende. Lo conobbero nelle case di tolleranza, lo conobbero frequentando le prostitute francesi soprattutto ed europee in genere. Quindi molti americani fecero un due più due puritano assai il cui risultato fu: bidet uguale prostituzione. Quindi mettersi un bidet in casa in America non era una comodità, un supplemento di igiene, era un marchio. Un marchio di malcostume, un marchio di peccato.

Il puritanesimo, uno dei caratteri fondanti dell’identità americana, fece velo e schermo alla domanda a cosa servisse davvero il bidet in bagno. Il puritanesimo decretò che serviva per le abluzioni del peccato. Quindi niente bidet in casa.

Questa periferica ma significativa pagina della storia del costume e della cultura viene in mente pensando, pensate un po’, a Susanna Camusso leader e anima della Cgil. La Camusso e il suo sindacato (anche gli altri mica scherzano) non vogliono proprio sapere a che servono, che ci si fa con uno smartphone o con un tablet sui luoghi o nei rapporti di lavoro. Tablet e smartphone li ha “visti” la Camusso in mano ai padroni e soprattutto in mano al peggiore, in mano a Renzi. Come i G-man nelle case di appuntamento videro i bidet la Camusso smartphone e tablet li visti nel Jobs Act. E quindi portano le stimmate, il marchio del peccato. Per la Camusso, fresche sue parole sono strumenti dello “spionaggio a danno dei lavoratori”, della “ossessione dello spionaggio”, strumenti del “grande fratello”.

Pian piano gli americani si vanno convincendo che il bidet in bagno serve, anzi è utile comodo e garantisce migliore igiene intima. Più lentamente chissà forse un giorno la Camusso si convincerà che mettere in mano a un lavoratore uno smartphone o un tablet non serve, non equivale a mettergli una microspia sotto pelle (che felice convergenza con qualche tesi M5S, però minoritaria anche in M5S…). Pian piano, molto piano la Camusso e il suo sindacato si convinceranno che usare uno smartphone o un tablet e anche un bancomat ti rendono tracciabile perché connesso e guarda caso sono stati inventati e servono a lavorare proprio perché ti tengono connesso al di là della tua materiale visibilità. Pian piano la Camusso si convincerà che una video conferenza non ruba l’anima ai suoi partecipanti (come in origine molti pensavano accadesse a chi si faceva fare una foto).

A meno che, ma questa è malignità, la Camusso e i sindacati non lo sappiano già e non sappiano già tutto. Non lo sappiano talmente bene da gridare allo “spionaggio” perché chi deve intendere intenda. A meno che non intendano la Camusso e sindacati che smartphone e tablet per lavorare si possono usare ma solo previa intesa sindacale, il che in concreto tante, troppe volte ha significato la corresponsione di una indennità per usarli. Indennità da pagare a chi li usa. E’ pieno di antichi contratti-pedaggio, a suo tempo anche per usare il persona computer. Malignità…Più probabile che la Camusso, visto il marchio Renzi e Jobs Act abbia avuto un sussulto di puritanesimo: quel che viene dal premier e da Palazzo Chigi non può che essere toccato, sporcato da tanto peccato originale.