Con quella faccia un po’ così…Casaleggio e Vezzoli ultra web divisi in culla

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 14:26| Aggiornato il 24 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ti guardano con gli stessi occhi e, anche se ti guardano soltanto dalla tv, senti che sono occhi e sguardi tanto vivi quanto freddi. Sono gli occhi e gli sguardi di Gianroberto Casaleggio e Walter Vezzoli. C’è un che di meccanico nel loro puntarti le pupille addosso ma potrebbe essere solo una sensazione. Al massimo rafforzata da una coincidenza: hanno entrambi lo stesso look tricologico, una composizione mista tra l’uso e il messaggio alternativo via lunghe chiome degli anni sessanta e settanta del secolo scorso e la elegante e misurata e lavorata e studiata dote di trasandatezza simulata caratteristica dei manager modello Steve Jobs di casa nostra. Una coincidenza, non può essere altro quella per cui il Capo Staff e il Capo Guida, l’ideologo di M5S e l’autista del camper di Grillo in immagine si somigliano come due fratelli separati alla nascita.

Le coincidenze però diventano due quando li senti parlare. Intercettato, è il caso di dir così, in un albergo mica male di Londra da una giornalista del Tg7 che a Londra shoppingava un po’, Walter Vezzoli a domanda risponde: “Era un sogno non realizzato”. Quale sogno? “Un sogno che avrebbe salvato il mondo”. Or qui non è proprio il caso di tornare su invidie e sospetti, sulle società in Costarica, sulle precisazioni, sulle mezze smentite e mezze conferme. Facciamo qui che delle attività immobiliari e finanziarie in Costarica del clan Grillo, ammesso che un clan Grillo esista, qui ce ne freghiamo. Non le diamo né per vere né per false e neanche per buone o cattive. Qui interessa l’altra frase, niente meno che: “un sogno che avrebbe salvato il mondo”.

Dunque per sua esplicita ammissione e rivendicazione dalla televisione mi sta parlando uno che crede, fermamente crede, che “Ecofeudo”, cioè il villaggio tecno-ecologico alquanto Mad-Max da edificare nell’isola un po’ Jurassik un po’ casa Spectre, un po’ Shangri-la sarebbe stata “la salvezza del mondo”. Delle due l’una: uno che sta dicendo così o mi sta prendendo per i fondelli oppure ci crede davvero. Gli occhi e lo sguardo di Vezzoli escludono, purtroppo per lui e per noi, la prima ipotesi. Lui ci crede davvero e, rivelata un’oncia, solo un’oncia della verità, si ricompone nell’atteggiamento misterico: “Di più non posso dire”.

Uno così è convinto di detenere, possedere almeno un po’ della verità ultima, della verità vera. Uno così è un monaco-scienziato, più monaco. Uno così è un missionario, un “templare”, un “maestro” o un “adepto dei maestri”. Uno così è inquietante, almeno per le limitate facoltà mentali di chi è rimasto a Cartesio, Newton, Kant partendo niente meno che da Aristotele. Uno, uno solo così? No, due e molto più di due. Il due, anzi il Primo è Casaleggio: certo della guerra planetaria che verrà, del suo esito finale, della nuova civiltà che si instaurerà, della purificazione che l’umanità attraverserà nei decenni di ferro e fuoco e poi dell’emergere dei purificati e finalmente perfetti nel regno dell’uguale. Uno così, uno come questo ce ne son stati tanti, a decine, centinaia, migliaia, milioni nella storia. E son sempre loro, hanno sempre quella certezza e quello sguardo. Quella faccia un po’ così, di lor che sono nati…stavolta a Grillo.

Perché non sono un caso le certezze, l’eloquio, la missione e il come ti parlano o solo tu guardano Casaleggio e Vezzoli. Il tutto si può riassumere in un solo verbo e concetto: ti guardano e ti parlano certi e impegnati nella loro missione di evangelizzarti, rivelarti un po’ per volta la verità in modo che anche tu possa finalmente sapere. C’è amore nel loro sguardo, puoi anche tu diventare un sapiente, ma c’è anche disprezzo per te come sei ora…uno che non sa, non capisce, un o…infedele.Più o meno quel che sia pure con meno nettezza si intravede e si coglie analizzando o semplicemente ascoltando il linguaggio dei 163 neo eletti di M5S. Parlano poco, pochissimo, diffidano degli “altri”, hanno una loro “lingua” e non hanno grande interesse a che gli “altri” la parlino. Hanno le loro fonti, la loro scienza, i loro usai e costumi. Praticamente neanche si conoscevano fino a ieri e già sono naturalmente, spontaneamente fratelli e sorelle come avessero vissuto sempre nella stessa casa.

Ed in effetti è così, vivono da tempo nella stessa casa: il web, settore curva, gradinate ultra. Non è un’accusa, dio ne scampi. E’ una constatazione. E poi perché offendersi? Ultra del web è un difetto? Son loro stessi a sostenere e propagandare che il web è la Biblioteca, la Assemblea, la Democrazia. Che il web è il Luogo dove Uno vale Uno. Nella vecchia e consunta cultura della politica uno diventava uno se si dava la fatica, anche minima, della conoscenza, studio, militanza e responsabilità. Uno diventava uno quando si faceva cittadino e si faceva cittadino solo risolvendo la sua individualità, il suo uno iniziale e autonomo, in un uno autocosciente, consapevole e responsabile sia del “noi” che del “tutto”. Roba vecchia, ciarpame che nel web è stata sterminata.

I neo eletti di M5S vivono da tempo nella casa comune del web e anzi, proprio loro, proprio quei 163, ne sono il concentrato del concentrato. Sono stati scelti, votati in consultazioni web primarie niente meno che da 85mila abitanti del molto più popoloso “popolo del web”. E da questi 85mila sono usciti, estratti, i candidati. E da questi i 163 eletti: il concentrato, l’essenza pura del popolo del web. E anche, nessuno si offenda, la curva ultra del web. Quella dove si canta che la scienza è inganno e truffa mascherata. Quella dove si dubita dei vaccini. Quella dove si sospetta forte che il cancro si curi con il bicarbonato e le multinazionali d’accordo con i governo non vogliano farlo sapere per non rimetterci lauti guadagni, quella dove si pensa che gli Ogm sono i semi di Frankenstein, quella che le antenne fanno male e anche i radar, i telefoni, i rigasificatori per non dire dei treni veloci, quella dell’acqua è gratis e qualcuno me la deve portare gratis a casa, quella della pensione è un diritto naturale e non un calcolo sui contributi versati, quella del denaro diritto naturale anche quello, quella delle scie che gli aerei lasciano per avvelenare il cielo.

In una parola son quelli che hanno a dispetto la modernità. Che la temono e la schifano. Che dicono che il mondo in cui vivono è sbagliato e sballato e che va fermato. Un rispettabile consistente filone di pensiero che accompagna l’umanità da secoli e millenni e che talvolta vince, talaltra perde la sua battaglia politica. Tutto sta a capirsi: nella curva ultra del web c’è poco e nulla posto per la scienza e molto spazio per la fede. magari in un mondo migliore, ma sempre fede. Ora sembra proprio che gli anni della scienza siano passati e si sia all’avvento degli anni della fede. E nessuno si offenda tra i nuovo monaci e neanche tra i loro tantissimi fedeli più caldi e accesi: ogni anatema e minaccia di ritorsioni, ogni ingiuria e promessa di punizione che lanciano dalla curva ultra del web è una conferma di una fede in marcia e processione che, se gli gira, gli eretici prima li prende a calci in culo poi, magari se insistono, qualcuno lo brucia pure. Metaforicamente, sempre metaforicamente, all’inizio.