Berlusconi: anche avv. Ghedini ineleggibile? Giudice Esposito linciato e solo

di Pino Nicotri
Pubblicato il 15 Agosto 2013 - 05:31 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi: anche avv. Ghedini ineleggibile? Giudice Esposito linciato e solo

Il giudice della Corte di cassaizone Antonio Esposito

Questa storia del Berlusconi impedito nella difesa giudiziaria e nell’agibilità politica è un’altra piece del teatrino politico in Italia particolarmente assurda. Berlusconi infatti è ancora in scena e può continuare a ricattare impunemente il governo e l’Italia intera per estorcere altri privilegi solo perché, al contrario di quel che dice e fa dire ai suoi dipendenti politico parlamentari, gode come tutti e più di moltissimi cittadini italiani di una serie di garanzie che in tema di giustizia, rispetto delle sentenze e certezza della pena finiscono sempre con lo smussare, sopire e spesso anche a svuotare le condanne, annacquandone il contenuto così da ammorbidirne molto le conseguenze.

Il perdonismo e il buonismo più che virtù sembra siano vizi, il cui risultato purtroppo non di rado è tragico. La stupefacente serie di donne ammazzate da uomini invano denunciati e a volte pluridenunciati per stalking e persecuzioni varie induce appunto a pensare che si tratti più di vizi.

Un comune cittadino o anche un cittadino non comune di censo e rango elevato se colpito dalla condanna confermata in Cassazione per Berlusconi sarebbe già in galera o ai domiciliari o in affido. Perinde ac cadaver. Se membro del parlamento, i precedenti di Cesare Previti e Nicola Cosentino dimostrano che non ci resterebbe a lungo. Nel caso di Berlusconi invece assistiamo anche a un altro mistero poco glorioso. Il senatore Vito Crimi nella sua pagina Facebook a proposito del Cavaliere e del suo avvocato Niccolò Ghedini afferma quanto segue:

“… il comma 3 dell’art. 10 della legge 361/1957 prevede che anche i legali dei soggetti ineleggibili sono ineleggibili. Quindi occorrerà comunque valutare la posizione del suo avvocato Ghedini, che ricordiamo è senatore”.

Crimi dice il vero o no? Perché nessuno pone il problema? Che non mi pare un problema da poco. Oltretutto, Ghedini non è certo l’unico avvocato di Berlusconi presente in parlamento.

In un mio precedente articolo non sono stato affatto tenero con il giudice della Corte di Cassazione Antonio Esposito, che ha commesso la grave scorrettezza e grullesca imprudenza di accettare di conversare al telefono per ben 35 minuti con un giornalista sul tema della condanna di Berlusconi e annesse motivazioni prima ancora che queste venissero rese pubbliche. Esposito, napoletano verace come il giornalista della lunga telefonata e il suo giornale Il Mattino, è il presidente della sezione della Cassazione che ha confermato la condanna a Berlusconi. Inspiegabile quindi che abbia non solo conversato sul tema in questione con un giornalista, ma anche autorizzato per iscritto un’intervista, manipolata o no che questa sia, sapendo bene che le motivazioni non saranno rese pubbliche prima di un paio di mesi.

Detto questo, vanno però fatte notare un paio di cose.

La prima è lo strano silenzio di tutte le istituzioni – compresi il ministero della Giustizia, la Cassazione e il Capo dello Stato, che è anche il presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) – riguardo la campagna di stampa del fronte berlusconiano contro Esposito, velocemente scaduta a campagna di diffamazione e intimidazione.

La seconda cosa da far notare è che ai magistrati, cassazionisti compresi, è vietato parlare dei casi giudiziari che hanno “in corso di trattazione”. Strictu sensu, quando Esposito ha abboccato all’amo del Mattino il caso Berlusconi non era più “in corso di trattazione”, né da parte sua né da parte degli altri quattro giudici della sua stessa sezione, essendo già stato “trattato” e concluso.

Ne consegue che, per quanto scorretto sotto il profilo della buona creanza e per quanto avventato se non suicida sotto il profilo della prudenza, Esposito le cose che ha detto le poteva legittimamente dire. Se è giusto che il ministro della Giustizia, il CSM e la stessa Cassazione abbiano avviato le verifiche per appurare se Esposito ha violato le regole, non è affatto giusto che venga lasciato solo e indifeso di fronte al non disinteressato linciaggio del fronte berluscone.