Reddito di formazione, dal sindacato studenti richiesta senza pudore…di cittadinanza

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Febbraio 2022 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di formazione, dal sindacato studenti richiesta senza pudore...di cittadinanza.

Reddito di formazione, dal sindacato studenti richiesta senza pudore…di cittadinanza FOTO ARCHIVIO ANSA

Reddito di formazione, da aggiungere al già notevole cumulo di redditi di cittadinanza, sussistenza, indigenza, pensioni senza contributi…Una triste parodia del concetto e del programma sociale, socialdemocratico e socialista della mano pubblica che accompagna e sostiene il cittadino dalla culla alla tomba. Il Welfare trasformato da grande ideale etico e meravigliosa conquista civile in una questua continua di denaro pubblico, questua insieme petulante e arrogante. Il sindacato degli studenti (definizione approssimativa per il ruolo sociale che la sigla Unione degli studenti si è assegnato e porta avanti) ha fieramente chiesto al governo il reddito di formazione.

Uno scimmiottare il Reddito di cittadinanza a misura di anagrafe: sopra i 18 anni il Reddito cittadinanza, sotto i 18 quello di formazione. Richieste, quelle del sindacato studenti, che peraltro troveranno di sicuro estimatori e sponde tra forze politiche e mass media . Infatti appaiono del tutto naturali in una società allineata e compatta per lobby e corporazioni.

Cinque per cento del Pil, ma lo sanno quanti miliardi fa?

Unione degli studenti che ha buttato giù altra inderogabile richiesta: il 5 per cento del Pil alla scuola. Ma lo sanno quanto è in miliardi il 5 per cento del Pil? Probabilmente no. O forse sì, forse trovano plausibile esigere circa 150 miliardi di euro qui e subito, sull’unghia. Per la scuola, cioè? Per assumere insegnanti? per il Reddito di formazione? D’altra parte non fanno così anche i sindacati e le rappresentanze e organizzazioni di categoria? Gli studenti si sentono e si dichiarano una categoria, nel ripudio, oltre che nell’ignoranza, della condizione di cittadino.

Istruzione integrata, qualunque cosa voglia dire…

In pieno sindacalese (anche concettualmente) l’Unione degli Studenti esige la “istruzione integrata”. Qualunque cosa voglia dire, vuol dire tenere lontani quelli che vanno a scuola da una cosa percepita come pericolosa e minacciosa: il mondo del lavoro. Nella semplificazione estrema della sloganistica adolescenziale si è vista l’equiparazione lavoro uguale morte fagocitare l’equazione lavoro uguale sfruttamento. Al di là del folklore e delle esagerazioni di piazza e di assemblea, spira tra le fila dei vari sindacati degli studenti più di un  refolo di cultura che del lavoro diffida. Convergono nel refolo l’anti industrialismo di lunga data della società italiana, vecchi e nuovi sentimenti anti capitalistici (non tutti ingiustificati) e una collocazione di classe inconsapevole di sé.

Questi sindacati degli studenti che si sentono progressisti e fautori di maggior giustizia sociale in realtà apprezzano e difendono una condizione di separatezza, la più ampia possibile, del proprio ceto dal lavoro. Nelle loro rappresentazioni il lavoro è sempre e solo il padrone che sfrutta, lo stage che letteralmente uccide…Tale esagerazione non è solo rigonfiamento retorico, è già aspirazione e rivendicazione di un assetto sociale dove il reddito percepito è variabile indipendente dalla ricchezza e/o valore (o plusvalore) prodotto dal lavoro. Non è più la questione a chi vada e come vada redistribuito il valore o plusvalore che viene dall’interazione o scontro capitale-lavoro. E’ la teorizzazione della non necessità di produrre valore per percepire reddito. Se di una forma di sindacalismo si tratta, si tratta di sindacalismo sciovinista rispetto alla categoria di appartenenza, il contrario della “classe generale”.

Voti spiegati, cioè concordati tra le parti

Altra richiesta: i voti spiegati. Cioè l’annullamento dell’idea stessa di valutazione. Voti spiegati sta per voti concordati tra le parti. Studenti e prof concordano i voti così come sindacati e datori lavoro concordano gli articoli di un contratto. Voti spiegati è più, molto di più, della eterna pressione ad essere promossi con il minimo di difficoltà possibile. Voti spiegati è l’eradicazione dell’erba (maligna secondo sindacato studenti) della valutazione del merito scolastico. Ed è quindi richiesta pienamente coerente e concordante con quella del Reddito di formazione, della istruzione integrata, del 5 per cento del Pil. Richieste senza pudore…di cittadinanza.