Ici, Imu, Iva, pensioni, tasse, lavoro: lunedì si scarta il “pacchetto”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 30 Novembre 2011 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Aumento dell’età pensionabile, equiparazione dell’età richiesta a uomini e donne per lasciare il lavoro, reintroduzione dell’Ici, abolizione degli adeguamenti delle pensioni all’inflazione, forse patrimoniale e un piano di rilancio per il Paese. Questo a grandi linee il menù che Mario Monti presenterà al Consiglio dei Ministri lunedì prossimo, il 5 dicembre. Un primo insieme di norme che assumerà, forse, il carattere di decreto, vista l’urgenza che ha l’Italia di rispondere alle richieste dell’Europa. Un primo insieme che sarà probabilmente poi seguito da altre norme, da concordare con le parti sociali, utili non solo a far cassa, ma anche a tentare il rilancio dell’economia del Paese.

Il primo consiglio dei ministri operativo sarà quindi lunedì 5 dicembre, subito dopo l’Eurogruppo – Ecofin del 29-30 novembre e prima del Consiglio europeo dell’otto/nove dicembre. L’entità complessiva della manovra sarà certamente superiore ai circa dieci miliardi che, secondo Bruxelles, sono necessari a rispettare gli obiettivi di finanza pubblica del precedente governo: molto probabilmente l’intervento si aggirerà sui 25 miliardi nel biennio. Quello che ci sarà sul tavolo è più o meno noto: “il ritorno dell’Ici sulla prima casa, o Super Imu, per 5 miliardi che andrà in parte allo Stato e in parte ai Comuni; una patrimoniale sugli immobili forse a carattere temporaneo; un primo intervento sulle pensioni con un aumento dell’età pensionabile; lo sblocco delle opere pubbliche già cantierabili”, scrive Repubblica.

Di “patrimoniale soft e riforma delle pensioni” parla il Corriere; “ci sarà la super-Imu, di fatto una patrimoniale sugli immobili: varrà almeno cinque miliardi di euro. Ci sarà anche l’aumento dell’Iva, e probabilmente colpirà le due aliquote agevolate finora risparmiate: quella al 4% e quella al 10%. Quindi il tema pensioni”, conferma La Stampa; “si partirà dalle pensioni con un aumento del requisito per l’anzianità e l’anticipo dell’aumento dell’età della vecchiaia per le donne. A questi interventi d’urgenza farà seguito la riforma del sistema, con l’ipotizzato passaggio al meccanismo di calcolo contributivo per tutti i lavoratori. Sul fronte delle maggiori entrate la dote più consistente potrebbe arrivare dalla casa, dove si lavora a una rivalutazione delle rendite catastali (non meno del 15%) da affiancare a un ritorno dell’Ici sulla prima casa (totale complessivo dell’operazione 5 miliardi). Per far quadrare i conti e centrare il pareggio di bilancio Monti potrebbe giocarsi anche la carta Iva”concorda il Sole24Ore. Pensioni quindi, Ici e/o patrimoniale e possibile nuovo aumento dell’Iva. Questi i tre capitoli principali del pacchetto che lunedì prossimo sarà ufficializzato.

Pensioni:

è previsto un aumento dell’età pensionabile, probabilmente a 63 anni già dal prossimo anno (invece 61+36 o 62+35), e l’introduzione del contributivo pro rata per tutti a partire dal 2012: saranno coinvolti dunque anche coloro che nel 1995 avevano già 18 anni di contributi. Si prevede poi l’anticipo al 2012 dell’aumento automatico di tre mesi ogni tre anni dell’età di vecchiaia in base alla “speranza di vita” Istat: un provvedimento assunto dal precedente governo e la cui “partenza” è già stata anticipata dalla manovra d’estate. Possibile infine il blocco dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione, a partire già dal 2012 e l’equiparazione di uomini e donne in tema di età pensionabile. Valore della riforma stimato intorno ai 10 miliardi annui.

Ici:

tra le misure del decreto la più importante è quella che riguarda l’imposta sulla casa. Cancellata frettolosamente da Berlusconi, tornerà l’Ici sulla prima casa, rafforzata e fusa con l’Imu federale, una sorta di Super Imu. Si provvederà anche ad un aumento delle rendite catastali, ancora da quantificare, ma che difficilmente sarà al di sotto di un più 15%. Valore del pacchetto circa 5 milardi.

Patrimoniale:

detestata da Berlusconi è sul tavolo anche una possibile “mini patrimoniale” o “patrimoniale soft”, utile anche per accontentare Pd e sindacati che la invocano. Inciderà sulla stessa base imponibile dell’Imu, cioè la casa, e con tutta probabilità sarà una misura temporanea, ma piuttosto salata (2 per mille stima il Corriere) e riguarderà i patrimoni sopra il milione di euro.

Iva:

un nuovo aumento delle aliquote è una novità meno scontata, ma sul tavolo potrebbe esserci anche questo. L’aumento, se ci sarà, questa volta dovrebbe andare a toccare le due aliquote agevolate finora risparmiate: quella al 4% e quella al 10%. Anche se, scrive il Sole24 Ore, un aumento di due punti dal 21 al 23% garantirebbe oltre 8 miliardi di euro. Che potrebbero essere 6 se si aumentasse di un solo punto percentuale l’aliquota ridotta del 10% e quella ordinaria del 21. Risorse che però potrebbero essere utili per coprire almeno i primi 4 miliardi per il 2012 richiesti dall’attuazione della delega fiscale e assistenziale.

Il pacchetto in arrivo comprenderebbe anche “spicchi” di riforma per il rilancio dell’economia, considerata l’importanza del rilancio della crescita sul quale insiste l’Europa. Parte di quei 20 miliardi, che potrebbero crescere fino a 25, infatti, potrebbero essere destinati a finanziare interventi mirati per sostenere il sistema produttivo, ad esempio riducendo il carico fiscale su lavoratori e imprese, a partire dal peso dell’Irap sul costo del lavoro. Il sostegno al sistema produttivo potrebbe passare per un premio fiscale alla capitalizzazione delle imprese o ancora per una “proroga lunga” del bonus fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli immobili. Capitoli strategici saranno anche le infrastrutture così come le liberalizzazioni dei servizi, con il rafforzamento dei poteri dell’Antitrust, dismissioni e semplificazioni. A mercati piacendo.