Medicinali: utili, inutili, dannosi? C’è un libro guida, in Francia

di Riccardo Galli
Pubblicato il 17 Ottobre 2012 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA
Farmaci, utili o dannosi (LaPresse)

PARIGI – Sono inutili, o potenzialmente pericolosi, la metà di tutti i medicinali prescritti dai medici in Francia. Lo sostengono Bernard Debré e Philippe Even nel loro libro Guide des 4000 médicaments, utiles, inutiles ou dangereux (Guida a 4000 medicinali utili, inutili e dannosi). Il libro è diventato un caso editoriale in Francia. Ma i farmaci usati oltralpe non sono molto differenti da quelli del mercato italiano e la realtà quindi, avessero ragione gli autori del libro, non sarà poi così dissimile anche al di qua del monte Bianco.

Con 15 mila copie vendute in una sola mattinata, giunto alla terza edizione a un mese scarso dalla sua pubblicazione, e con la casa editrice Cherche Midi che ha dovuto ristamparne in tutta fretta 200 mila copie per stare al passo con le richieste, Guide des 4000 médicaments, utiles, inutiles ou dangereux, è un caso editoriale e un vero e proprio best seller in Francia. I due autori, l’urologo e parlamentare Bernard Debré e Philippe Even, già preside della Facoltà di Medicina e presidente dell’Istituto omonimo, hanno stilato in un volume che non si può certo definire né agile né tascabile (900 pagine) un elenco ragionato di migliaia di farmaci – utili, inutili, dannosi – con tutte le indicazioni possibili, nome del laboratorio, efficacia, grado di rischio, prezzo, oltre a fare il punto sulle grandi patologie, sull’evoluzione dell’industria farmaceutica sull’impasse della ricerca contemporanea. E l’idea è piaciuta ai francesi, il popolo che in Europa spende più di tutti ogni anno in farmaci, ben 36 miliardi di euro.

La spiegazione del successo va ricercata nei temi che affronta: la medicalizzazione della vita quotidiana, i medici e la medicina, la spesa sanitaria e l’industria farmaceutica, la salute e la malattia, la speranza di guarigione e l’antica ambiguità dei farmaci, espressa dalla parola greca “pharmakon“, “rimedio” e “veleno” – scrive La Stampa. Temi da sempre per ovvi motivi cari a tutti. Temi che suscitano interesse anche maggiore in un momento di crisi economica che mette sotto la lente la spesa sanitaria, enorme, degli stati. E temi che essendo per loro natura oscuri, chi non è medico si affida quasi fideisticamente al dottore non avendo competenze in materia, bene si sposano con guide che propongono di far luce su quell’oscurità.

E la luce che la guida in questo caso fa non illumina nulla di buono. La metà dei farmaci sono nella migliore delle ipotesi inutili, in alcuni casi persino dannosi. Buoni e utili gli antibiotici e i medicinali in grado di trattare infezioni virali e retro virali, come l’Hiv, e di curare e rallentare il decorso del cancro e poco altro. Responsabili di questo stato di cose, per i due autori, le case farmaceutiche che badano al marketing più che alla sostanza, e propongono farmaci sempre nuovi, in realtà una riedizione di vecchie molecole, che non portano alcun vantaggio per la salute e in più sono più care delle vecchie. Per dirla con le parole degli autori “paghiamo la copia di Monna Lisa più della Gioconda originale”.

Le case farmaceutiche non potrebbero far però tutto da sole. I farmaci vanno infatti, in Francia come altrove, prima approvati da organismi di controllo nazionali, e poi prescritti dai medici. Tra questi tre anelli però esiste, secondo la guida, un rapporto “malato”.

Medici e industriali delle medicina, comprensibilmente, non hanno apprezzato il lavoro di Debré e Even. Ma la cosa non ha intaccato minimamente il successo editoriale della guida che, al contrario, delle critiche si avvantaggia. Se e quando arriverà in Italia ancora non si sa. Ma per chi fosse curioso di sbirciare l’elenco dei farmaci, magari per controllare se quelle pillole chiuse nel cassetto sono utili, inutili o dannose, la guida è disponibile, in francese, a 24 euro on line.