La suora e la dottoressa: “Il parroco chiedeva sesso in cambio del permesso di soggiorno”

*Scuola di giornalismo della Luiss
Pubblicato il 2 Febbraio 2010 - 12:27| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

Don Walter Mariani

Sono macigni le parole di suor Redenta Duranti e di Laura Orlando, chiamate a testimoniare contro don Walter Mariani, 69 anni, parroco della chiesa di San Leonardo, a Mantova, accusato di violenza sessuale, continuata e aggravata, ai danni di tre donne dell’est Europa e di falso ideologico.

Le violenze sarebbero state consumate dal 2004 al 2006 presso la “Casa di Ruth”, la struttura, adesso chiusa, che ospitava giovani prostitute straniere e della quale Suor Redenta e la dottoressa Orlando erano rispettivamente direttrice e psicologa. La prima ha riferito di aver saputo per la prima volta delle pesanti attenzioni di don Walter sulle ragazze nel giugno 2005. Il mese seguente era venuta a conoscenza di un rapporto sessuale avuto da una sua ragazza con don Walter nella sua camera da letto. Successivamente, aveva appreso dei rapporti con una delle tre vittime, che aveva poi rivelato di essere incinta.

Laura Orlando ha raccontato di aver notato i primi segni di disagio fin da subito. «Ho sempre saputo che don Walter aveva battute ambigue e inappropriate, che era originale e fuori dalle righe, ma senza malizia. Dava manate sul sedere. Qualche volta sono intervenuta ma lui non mi ascoltava, diceva che era il suo modo di fare. Una volta una ragazza mi ha detto che l’aveva baciata sulla bocca. Gliel’ho detto e lui mi ha risposto che era vero: ho provato fino a che punto ci stanno e fino a che punto sono troie». Secondo la teste don Walter andava a trovare spesso la ragazze, salendo nelle loro camere. Stando al racconto della psicologa, una volta a una nigeriana il parroco aveva chiesto di fargli massaggi a casa sua, facendosi trovare seminudo. Ad un’altra avrebbe dato 100 euro chiedendo dopo un rapporto sessuale, al quale la donna è stata costretta dal solito ricatto del permesso di soggiorno.

Arriva una svolta, dunque, per il processo a carico di don Mariani, iniziato nel maggio scorso, dopo che nel settembre 2008 era stato chiesto il rinvio a giudizio. Le indagini erano scattate a seguito della denuncia di tre ragazze, una moldava, una rumena e una russa, che avevano raccontato dei rapporti carnali in cambio di una mano con la questura. Sulle false attestazioni fatte dal parroco all’ufficio immigrazione si fonda, tra l’altro, l’accusa di falso ideologico che si aggiunge a quella di violenza sessuale continuata e aggravata.

*Enrico Messina