Don Franco suicida ricattato per foto gay: sostituì prete rimosso per abusi sessuali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2014 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Prete suicida ricattato per foto gay: sostituì prete rimosso per abusi sessuali

Prete suicida ricattato per foto gay: sostituì prete rimosso per abusi sessuali

PERUGIA – Lo hanno trovato morto in canonica: don Franco Bucarini si è tolto la vita a 73 anni perché sopraffatto dal senso di colpa per quel momento di debolezza. Proprio lui che a Capocavallo, Diocesi di Perugia, ci era arrivato come sostituto di don Lucio Gatti, condannato e dunque rimosso per abusi sessuali.

Il giovane, di 22 anni, col quale si era lasciato andare ad alcuni giochi erotici, lo aveva fotografato e forse ricattato. Secondo i pm che lo hanno arrestato il ragazzo voleva 4 mila euro per tacere. Lo stesso don Franco si era recato in caserma due settimane prima per denunciare quanto stava accadendo. Ai carabinieri Don Franco raccontò che il ragazzo si era rivolto a lui in cerca di aiuto. Il rapporto tra i due si era poi evoluto in chiave erotica e in uno di quegli incontri il parroco si era lasciato fotografare. Immagini con le quali poi sarebbe stato ricattato.

Diversa invece la versione raccontata dal giovane arrestato: sarebbe stato lo stesso don Franco ad offrirgli 800 euro, rifiutati. Ma a riprova di quanto sostenuto dagli inquirenti ci sarebbero anche telefonate e sms intercettate dai carabinieri in seguito alla denuncia di don Franco. Il gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto la custodia in carcer.

L’Arcidiocesi di Perugia va all’attacco: “Il gesto disperato di non Franco è stato provocato da talune recenti indiscrezioni apparse su alcuni media locali”. Mentre l’arcivescovo Gualtiero Bassetti, ricorda lo “zelo pastorale soprattutto in ambito missionario e caritativo” di Don Franco.

Don Bucarini era arrivato a Capocavallo in sostituzione di don Lucio Gatti, a sua volta sospeso per 5 anni e condannato, con patteggiamento, a due anni di reclusione. Don Gatti era stato accusato di aver abusato di alcuni ospiti dei centri di accoglienza che gestiva in qualità di ex direttore della Caritas.