Sex toys, le plastiche cinesi un rischio per la salute: occhio a ftalati, cloruri, pvc…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2018 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Sex toys, le plastiche cinesi un rischio per la salute: occhio a ftalati, cloruri, pvc...

Sex toys, le plastiche cinesi un rischio per la salute: occhio a ftalati, cloruri, pvc…

ROMA – Il mercato dei sex toys è in grande espansione, specie attraverso la vendita online: è alimentato in prevalenza 840%) da giovani donne tra i 20 e i 30 anni (+300% rispetto al 2016), nel 2017 ha generato un giro d’affari globale di 18,6 mld di euro, gli articoli vanno da un prezzo di 99 centesimi a 399 euro.

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Il campionario è vario e assortito, come i materiali. E qui cominciano i problemi: a differenza dei giocattoli, non esiste una normativa sanitaria che limiti i rischi del contatto con le mucose di materiali potenzialmente tossici. Se consideriamo poi la produzione in Asia di vibratori, sfere ecc… i rischi per la salute sono davvero tanti: ftalati, cloruri di vinile, per questo è utile il dossier di Report firmato da Milena Gabanelli per il Corriere della Sera dedicato a un tema per definizione poco pubblicizzato.

Ma il fatto, specie per i prodotti asiatici, che il contenuto dei materiali venga quasi sempre sottaciuto crea giustamente allarme.

Secondo il professore Mario Malinconico dell’Ipcb del Cnr, i toys «possono contenere silicone, o lattice o altri materiali plastici, in genere fanno uso di plastificanti del tipo ftalati». Anche il Pvc, un materiale di per sé sicuro, secondo la dottoressa Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini: «Se non lavorato bene può rilasciare il cloruro di vinile che è un potente cancerogeno». (Milena Gabanelli, Corriere della Sera)

Va considerato poi proprio l’identikit dell’utente: le giovani donne tra i 20 e i 30 anni sono nel momento di fertilità massima, mentre l’esposizione agli interferenti endocrini e cancerogeni rilasciati da pvc e altre derivazioni della plastica, riguardano la salute riproduttiva dell’età evolutiva. Si può pregiudicare la fertilità, così come la salute del nascituro.

“Per una donna incinta gli ftalati sono pericolosi. Lo sviluppo sessuale del bambino può essere alterato se siamo difronte a prodotti di scarsa qualità. Se lo ftalato va nel sangue della mamma e, attraverso la mucosa, arriva al bimbo nelle prime fasi dello sviluppo, dove le cellule stanno migrando per decidere maschio o femmina, ci possono essere seri problemi”, rileva la dottoressa Belpoggi.