Anno di sangue a Roma, in 12 mesi 35 omicidi: la cartina del Corriere

Pubblicato il 6 Gennaio 2012 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Con il duplice omicidio di Torpignattara, sono trentacinque gli omicidi commessi a Roma negli ultimi dodici mesi. Il Corriere della Sera pubblica una cartina con tutti i nomi e con i luoghi in cui è avvenuto l’omicidio.

La cartina pubblicata dal Corriere della Sera

L’ultima rapina in strada finita nel sangue a Roma risale alla fine del settembre scorso: un pensionato di 68 anni, Ennio Lupparelli, fu investito nel quartiere di San Basilio dall’auto di un pregiudicato che aveva scippato la moglie e che l’uomo stava inseguendo. L’anziano morì dopo il ricovero in ospedale. Con il duplice omicidio di Torpignattara il nuovo anno nella Capitale inizia sulla falsariga del 2011, all’insegna della violenza. Solo pochi giorni fa l’agguato in cui è stato ferito l’ex terrorista nero Francesco Bianco, a Tivoli Terme, vicino a Roma.

Trentatrénel 2011, (trentacinque con i due avvenuti a Torpignattara) gli omicidi commessi nella Capitale negli ultimi 12 mesi, alcuni dei più clamorosi ancora insoluti. E non pochi avvenuti in strada. Primo fra tutti  l’uccisione di Flavio Simmi, 33 anni, assassinato a luglio scorso in pieno giorno nel centralissimo quartiere Prati da due killer arrivati a bordo di uno scooter. Lo stesso mezzo usato in tantissimi altri agguati culminati in un omicidio o in un ferimento. E non è la prima volta nell’ultimo anno che un bambino resta vittima della violenza. Nel settembre scorso una bimba di 10 anni fu ferita lievemente in una sparatoria a Tor Bella Monaca, alla periferia sud di Roma.

Un’esplosione della criminalità, quella romana, che ha più volte evocato il fantasma della famigerata Banda della Magliana, attiva tra gli anni ’70 e ’90, quel ‘romanzo criminale’ raccontato da film e serie tv. Al di là delle evocazioni, in realtà si tratterebbe soprattutto di bande piccole e medie che si contendono il territorio della Capitale per lo spaccio della droga e per la gestione di altri affari illeciti. Resta alto il timore  di infiltrazioni della grande criminalità organizzata. Quel che è certo è che da parecchi mesi a Roma si spara per niente e non ci si ferma neanche di fronte ai bambini. Come è accaduto alla piccola cinesina di appena sei mesi, uccisa in braccio al suo papà.