Corte Ue pro Timoshenko: “Carcere illegale, violata la libertà”

Pubblicato il 30 Aprile 2013 - 13:37| Aggiornato il 27 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

STRASBURGO – “Il carcere preventivo per Julia Timoshenko è arbitrario e illegale, la sua libertà è stata violata”. La Corte europea dei diritti umani ritiene illegale la carcerazione dell’ex premier ucraino Timoshenko. La Corte Ue ha stabilito che il trattamento della Timoshenko in carcere non è stato né inumano, né degradante.

La figlia della ex premier, Ievghenia Timoshenko, ha definito “una prima vittoria” la decisione della Corte di Strasburgo. L’ex premier è stata condannata a sette anni di reclusione nell’ottobre del 2011 per abuso di potere per un controverso contratto per le forniture di gas russo siglato con Mosca nel 2009 a un prezzo che il governo ucraino ritiene ”svantaggioso”.

La Corte non è arrivata a dire che la detenzione preventiva di Iulia Timoshenko sia stata determinata dalla volontà di escluderla dalla vita politica e dall’intenzione di impedirle di candidarsi alle elezioni nell’ottobre 2012. In particolare si sottolinea che la principale giustificazione per sottoporre Timoshenko al carcere preventivo è stata l’accusa che stava ostacolando i procedimenti contro di lei e il suo comportamento poco rispettoso nei confronti dei giudici nazionali. Ma in base alla Convenzione europea dei diritti umani queste non sono ragioni sufficienti per sottoporre qualcuno al carcere preventivo.

A favore della Timoshenko il suo comportamento: prima di essere trasferita in carcere l’ex premier non ha mai lasciato Kiev, così come gli era stato ordinato, e si è sempre presentata a tutte le udienze. Inoltre i giudici europei osservano che le autorità ucraine non hanno mai rianalizzato attentamente i ricorsi presentati da Timoshenko contro il carcere preventivo, nonostante lei avesse presentato specifiche argomentazioni per il suo rilascio.

La Corte ha anche stabilito che la Timoscenko non ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, di essere stata sottoposta a maltrattamenti durante il suo primo trasferimento dal carcere all’ospedale il 20 aprile 2012.

Ievghenia Timoshenko, la figlia della ex premier, ha definito ”una prima vittoria” la decisione della corte: “In questo momento  pensiamo che si tratti di una prima vittoria, di un primo passo verso la riabilitazione politica totale e la liberazione immediata”.