Francia, Le Monde: “Il mistero della popolarità di Berlusconi”

Pubblicato il 14 Dicembre 2009 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

Con un lungo saggio pubblicato da Le Monde i francesi aprono un dibattito su quello che chiamano “Il mistero della popolarità di Berlusconi”. Pubblicato alla vigilia della aggressione di piazza Duomo, il pamphlet dell’influente giornale, mai tenero con il premier italiano, trova tre ragioni specifiche di un successo “malgrè les affaires que l’assillente”, vale a dire la lotta con i giudici, il caso escort, le critiche della gerarchia episcopale.

Secondo le Monde la prima ragione della popolarità è il vuoto della politica italiana che egli ha riempito,dopo Tangentopoli e la caduta del Muro di Berlino. Forza Italia è definito dal giornale un partito potente che è riuscito a stabilizzare un bipolarismo nel quale ogni elezione è pro o contro Berlusconi. Il Cavaliere regge bene, malgrado tradimenti e rafforzamenti di altre forze politiche, come la Lega. La seconda ragione della popolarità è «la riuscita conquista di una egemonia culturale frutto di un lavoro continuo sui simboli e sui valori».

Il valore-lavoro, frutto di Berlusconi imprenditore, è stato trasferito nella sua politica. Berlusconi si definisce il presidente imprenditore e il presidente-operaio. Ciò piace e conquista, secondo Le Monde. Gli altri valori che Berlusconi impone sono quelli classici di una società cattolica e basata, malgrado tutto sulla famiglia. Il tema dell’aborto, della pillola del giorno dopo, la scuola privata, il crocefisso da difendere si trasformano in valori attribuiti al Cavaliere, riconoscibili in lui. Inoltre, in uno Stato debole, il Cavaliere eccelle nell’imporre un modello antipartitico e antistatuale. Anche questo piace e rende popolari.

La terza ragione, sottolineata da Le Monde, sta nella definizione stessa dell’uomo: «”Sua Emittenza”. Berlusconi televisivo si comporta come un perfetto trasmettitore di dibattiti pubblici sul tema stesso del presentatore-animatore di talk show. Il marketing della neotelevisione dei talk show e della tele realtà è un potente mezzo per catturare l’attenzione del pubblico e dirigerne il confronto. Sotto l’occhio televisivo Berlusconi – spiega Le Monde – si piazza al centro dell’evento: dirige i soccorso tra i terremotati dell’Aquila, cambia il protocolllo del grandi eventi internazionali,  parlando al telefonino” invece di salutare la Merkel, grida mister Obama e si fa sgridare dalla Regina d’Inghilterra. Ma sta al centro dell’attenzione. Conclusione: Berlusconi vince grazie alla sua capacità di usare la tecnologia televisiva e di mettervisici al centro. Il suo conflitto di interessi è unico al mondo, ma l’esempio italiano spiega che la politica è diventata “continuativamente televisiva”». Le Monde conclude: anche Sarkozy si sta adeguando.