Il linguaggio del corpo di Putin svela la sua fame insaziabile, aggressività e rabbia, anche la sua autorevolezza

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 13 Marzo 2022 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA
Il linguaggio del corpo di Putin svela la sua fame insaziabile, aggressività e rabbia, anche la sua autorevolezza

Il linguaggio del corpo di Putin svela la sua fame insaziabile, aggressività e rabbia, anche la sua autorevolezza

Putin, silenzio, parla il suo corpo. E che dice? “Vi disprezzo tutti “. Lo sospettavamo. Il linguaggio del corpo non bara.

È una cosa seria. Svela la falsità, porta a galla l’inconscio, manifesta le intenzioni. È un lessico segreto. Basta un sopracciglio, un indice,  uno sguardo e si capiscono tante cose. È la forma più importante di Comunicazione non verbale.  Perché è inconsapevole . Non inganna. Soprattutto nei momenti emotivi di gioia, rabbia , paura, tristezza. Gli esperti hanno studiato lo zar. Ecco i risultati.

GESTUALITÀ

Gli italiani parlano con le mani, Putin no. Gestualità sempre composta e minimalista. Ma nella cultura russa, dove si sorride poco, minore è l’espressività e maggiore è l’autorevolezza . In realtà’ il suo apparente equilibrio esprime molte cose: rabbia, disgusto, una fame insaziabile. È un disprezzo totale per gli altri.

LE MANI

Putin le tiene sempre appoggiate sulla scrivania. È probabilmente un gesto di “ancoraggio “ per tenersi saldo in una situazione di disagio. Lo zar ha vissuto la guerra in Afghanistan e la guerra fredda come a Berlino. Sa come gestirsi. Eppure si tocca la cravatta, tamburella con un dito, guarda in basso.

LA PAROLA 

Quando prende la parola si sposta in avanti. Gli esperti lo chiamano un  gesto prossemico di massima aggressività. La “Prossemica”, spiegano gli esperti , è la disciplina semiologica che studia appunto i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze, all’interno di una comunicazione, verbale e non. Putin ci tiene alle distanze. Quasi come in India dove un paria (casta più bassa) quando incontra un bramino (casta sacerdotale) deve rispettare una distanza di 39 metri.

INDICE PUNTATO

È l’unico gesto che gli sia sfuggito. O almeno così è stato nel famoso discorso del 24 febbraio. Di norma gli scappa quando intimidisce. Ricordate? “Chiunque cerchi di interferire..”. L’indice puntato è un evidente gesto aggressivo.

IL VISO  DI PUTIN

Resta del tutto impassibile. Le labbra spinte in alto e il naso arricciato sono la conferma del suo disgusto. Idem gli “occhi a fessura “. Senza dimenticare le sopracciglia inchiodate che si alzano solo per sottolineare le parole più forti del discorso.

LA VOCE DI PUTIN

Putin usa i toni bassi. Apposta. Vuole così veicolare il senso di potenza e gravità. Finora gli è andata bene. Ma fino a quando la recita durerà?