Nigel Farage, gaffe sulle donne: “Normale che guadagnino meno degli uomini”

di Alessandro Carlini (Ansa)
Pubblicato il 6 Marzo 2015 - 19:48 OLTRE 6 MESI FA
Nigel Farage, gaffe sulle donne: "Normale che guadagnino meno degli uomini"

Nigel Farage

(ANSA) – LONDRA – Pare che nessuno nella politica britannica riesca a strappare a Nigel Farage il titolo di ‘re delle gaffe’. Il leader degli euroscettici ha tentato una improbabile conquista del voto femminile in vista delle elezioni di maggio, ottenendo però l’effetto contrario. Nel corso di un programma di Itv molto seguito dalle britanniche ha affermato che è ”un dato di fatto’‘ che le donne dopo la maternità guadagnino meno dei colleghi uomini.

Un ennesimo goffo autogol da parte del leader politico che già in fatto di immigrazione non ha risparmiato commenti al limite del razzismo e lontani da qualsiasi accortezza politicamente corretta. Se le donne erano lontane dal mondo di Farage e dal suo programma politico ora sono agli antipodi. Eppure il politico aveva tentato di dire qualcosa di ‘femminile’. Il ”problema” della discriminazione di genere, voleva spiegare, è molto difficile da risolvere e non ci sono soluzioni facili. Ma alla fine la sua è parsa più che altro una constatazione di uno status quo, immutabile.

Ancora di più, e qui Farage è passato dalla padella alla brace, per i lavori di grande responsabilità, come quelli nella City di Londra. Subito è arrivata da internet una ondata di critiche e accuse. A partire dalla deputata laburista Stella Creasy, secondo cui non c’è nulla di ”normale” in questa situazione che rivela soltanto una ”ingiustizia”. Ma tutta la trasmissione su Itv è stata una Caporetto per Farage rispetto al voto femminile. Del resto la seconda moglie, Kirsten, solo la scorsa settimana aveva detto al Daily Mail di sentirsi come una madre single perché il marito non è mai a casa. Questo rafforza, gli è stato rimproverato da una ospite in studio, la sua immagine di uomo autoritario che si muove fra la pinta e la sigaretta. ‘‘Passo solo cinque o sei ore al pub ogni giorno, è tutto quello che faccio”, ha detto il leader euroscettico scherzando ma suscitando altre critiche. Intanto non arrivano per lui buone notizie nemmeno in fatto di immigrazione, con numeri che descrivono un fenomeno non arginabile, come lui invece vorrebbe fare.

Non è un caso se Farage abbia appena abbandonato la proposta di un tetto da 50mila ingressi l’anno nel Regno Unito dal suo programma. Secondo un’analisi del’Università di Oxford, nel Paese oggi vivono 565mila persone in più rispetto al 2011. I due terzi dei nuovi ‘inquilini’ delle Isole Britanniche sono arrivati da altri Paesi dell’Unione europea, soprattutto di nuova adesione ma non solo. Per lo studio, che precede le statistiche ufficiali di qualche mese, l’immigrazione è stata il risultato della crisi economica che ha flagellato l’Unione europea negli ultimi anni, una crisi che ha duramente colpito prima del 2010 anche l’economia britannica, che però dopo ha invertito la tendenza sulla crescita.