L’Europa vuole la sesta manovra. Da Olli Rehn 39 domande a Tremonti

Pubblicato il 8 Novembre 2011 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

Olli Rehn e Giulio Tremonti (Lapresse)

BRUXELLES – L’Europa ci chiede la sesta manovra finanziaria in un anno. Il questionario che il commissario agli Affari economici Olli Rehn ha inviato la settimana scorsa a Giulio Tremonti e al governo italiano, per ottenere maggiori dettagli sull’attuazione delle misure economiche, paventa l’opportunità che Berlusconi o chi per lui proceda alla sesta manovra del 2011 per far quadrare i conti.

Come si legge nel documento riservato pubblicato da Repubblica.it, “si ritiene che la strategia di politica fiscale programmata non assicura il raggiungimento dell’obiettivo della parità di bilancio nel 2013”. Sono ben 39 le domande che Rehn in cinque pagine fa a Tremonti, domande che richiedono precisazioni molto dettagliate e dalle quali traspare una certa diffidenza verso il nostro governo, come riporta Repubblica.

Una prima pagina di introduzione in cui si danno al governo appena una settimana per rispondere (la scadenza è l’11 novembre), fretta che dimostra il deficit di credibilità del premier Berlusconi: nessun governo – nemmeno quello greco che beneficia di un programma di aiuti finanziari Ue-Fmi – è mai stato messo così alle strette dalle istituzioni comunitarie. “Vogliamo i dettagli delle misure promesse (da Berlusconi al summit Ue del 26 ottobre, ndr) compreso un piano d’azione concreto per la loro stesura, adozione e implementazione”

Secondo la Commissione, è improbabile che “il contesto economico assicuri il raggiungimento del pareggio di bilancio entro 2013, servono pertanto misure addizionali per raggiungere gli obbiettivi sui conti pubblici (debito e deficit, ndr) nel 2012 e 2013. Sono già state pianificate nuove misure e se sì, quali? Ci saranno ulteriori tagli alla spesa pubblica?”.  Poi, scrive Repubblica:

E via – solo per citarne alcune – con le domande sulle dismissioni, su come reperire i fondi per tagliare il debito pubblico di una quarantina di miliardi da qui al 2013, sulla riforma delle pensioni (confermata la necessità di intervenire su quelle di anzianità care alla Lega), su come si intende fare la riforma fiscale (in proposito la Ue chiede se sia nelle intenzioni dell’esecutivo reintrodurre l’Ici sulla prima casa), su come verranno recuperati e spesi i fondi Ue (in questo contesto si chiedono chiarimenti sul piano Eurosud di Tremonti), sulle infrastrutture, su come rimettere in piedi scuola e università, su come intervenire su mercato del lavoro, disoccupazione, liberalizzazioni, innovazione e snellimento della giustizia civile. Tutti punti sui quali ogni tre mesi il governo (a prescindere da chi lo guiderà) dovrà fare rapporto alla Commissione Ue e alla Bce (il monitoraggio europeo è affidato alle due istituzioni insieme). 

Il portavoce di Olli Rehn non commenta “i documenti riservati diffusi dai media”, in quanto “non rappresentano la posizione ufficiale della Commissione, ma si tratta di documenti di lavoro”. Anche se, ammette il portavoce, “la situazione è deteriorata soprattutto sul piano della crescita, come si vedrà dalle previsioni economiche d’autunno” che la Commissione presenterà giovedì prossimo a Bruxelles.