Putin dal rifugio dorato di Villa Valdai (con Alina) studia come ingoiare la Moldavia e aumenta il suo impero

Putin dal rifugio dorato di Villa Valdai (con Alina) studia come ingoiare la Moldavia e aumenta il suo impero personale di palazzi, resort, yacht e vigneti

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 5 Marzo 2023 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA
putin

Putin

Putin  è in pausa (si fa per dire). È rifugiato nella sua sontuosa villa con la ginnasta Alina Kabaeva madre di un numero imprecisato dei figli dello Zar. Medita una primavera esplosiva e fortifica il suo patrimonio.

Ufficialmente Putin guadagna “ appena” 11.000 dollari al mese ma ha un impero occulto fatto di palazzi, ville, resort e yacht per un valore di oltre 4,5 miliardi di dollari. Nel “ bottino” ci sono  anche ettari di vigneti e la stazione sciistica di Igora nella regione di Leningrado.

Una sua presunta amante, Svetlana Krivonogikh, ex donna delle pulizie di San Pietroburgo, vive in una lussuosa proprietà a Montecarlo con la figlia Elizaveta da molti considerata figlia di Putin. Oggi lo zar sembra essersi calmato e vive con Alina nella sontuosa Villa di Valdai , a metà strada tra San Pietroburgo e Mosca, luogo magico tra dolci colline e splendidi laghi.

La stessa consorte avrebbe al momento sue proprietà immobiliari per un valore di 120 milioni di dollari. L’ex campionessa avrebbe anche un attico di lusso a Sochi di 2600 metri quadrati e venti stanze, con piscina, cinema e pista di atterraggio per un elicottero. (fonti russe).

LO ZAR PUTIN È PRONTO AD INGOIARE ANCHE LA MOLDAVIA

Mentre si crogiola nella sua lussuosa dacia, Putin continua ad agitarsi. Con un colpo di spugna ha cancellato la sovranità della Moldavia, ha accusato Kiev di preparare una provocazione armata in Transnistria (Stato indipendente non riconosciuto dai paesi ONU, autoproclamatasi indipendente il 2 settembre 1990).

Da 7 anni il governo di Tiraspol ha chiesto l’adesione alla Russia; lo ha chiesto subito dopo la annessione della Crimea alla Russia (marzo 2014). Nel frattempo lo Zar potenzia la sua flotta in Adriatico e nello Jonio; il che preoccupa il nostro capo di Stato Maggiore della Marina – Enrico Credendino – tanto che ha recentemente lanciato l’allarme  in una audizione alla Commissione Difesa della Camera dicendo:” È un segnale politico. Putin vuole dimostrare di non essere in crisi “.

LE TAPPE DELLA CRISI

20 FEBBRAIO 2022 – L’esercito  russo invade l’Ucraina da nord, est e sud. Nel giro di pochi giorni arriva alle porte di Kiev.
28 MARZO 2022 – I russi accusano il primo insuccesso e si ritirano dal nord dell’Ucraina.
14 APRILE 2022 – Gli ucraini affondano la “Moskva”, la nave ammiraglia russa nel Mar Nero. È un colpo duro per il Cremlino.
21 MAGGIO 2022 – Dopo un lungo assedio alle acciaierie Azovstal viene conquistata la città di Mariupol (21.000 civili uccisi).
21 SETTEMBRE 2022 – Putin ordina la mobilitazione parziale della popolazione russa: 300.000 uomini. Dopo 4 mesi altri 500 mila coscritti.
13 NOVEMBRE 2022 – L’Ucraina  riconquista Kherson ( annessa alla Russia il 30 settembre) all’apice del successo della sua controffensiva.
20 FEBBRAIO 2023 – Biden arriva a Kiev: sul campo la situazione è di stallo con perdite da ambo le parti nella battaglia di Bakhmut.
2 MARZO 2033 – Al G20 di New Delhi, l’Occidente tenta di “sfilare” l’India a Putin.

MIGLIAIA DI MORTI E FERITI

Secondo l’ONU le vittime civili accertate in Ucraina sono almeno 7.199 e i feriti 11.756.
Circa 200 mila i morti e feriti russi. La Russia prosegue gli attacchi cyber, la disinformazione e l’utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica.