Roubini: “Atene lascia l’euro? A pagare saranno i paesi deboli”

Pubblicato il 15 Maggio 2012 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se la Grecia lasciasse la moneta unica, i Paesi piu’ deboli – Italia compresa – pagherebbero i costi piu’ alti del contagio. Parola dell’economista Nouriel Roubini, intervistato da Repubblica. Pur essendo il risultato elettorale tedesco ”in parte provocato da fattori regionali e dalla popolarita’ di alcuni leader locali” e non una ”rivolta generalizzata” contro la Merkel e la sua politica europea, spiega Roubini, in Germania comincia a ”serpeggiare una certa austerity fatigue, cioe’ lo stress provocato dall’andare avanti con tanta ostinazione sulla via del rigore ad ogni costo”.

Motivo per cui, aggiunge, ”sempre piu’ politici hanno cominciato a considerare l’uscita della Grecia dall’eurozona come preferibile ad un continuo rifinanziamento di Atene, meno stressante”. Questo lo scenario sull’incontro Merkel-Hollande che l’economista reputa ”probabile”: ”Francia e Germania raggiungeranno un accordo per cui il Fiscal compact viene approvato per motivi di opportunita’ politica, affiancato pero’ da un Growth compact. Ho pero’ i miei dubbi che le misure inserite in questo secondo trattato, vista la durezza del primo, siano efficaci e capaci di ristabilire una robusta crescita nell’eurozona.

Si’, verranno dati un po’ di fondi alla Banca europea degli Investimenti, un’istituzione che peraltro esiste dal 1958 senza che nessuno se ne sia mai accorto, forse verra’ consentito qualche ritardo nel pareggio dei bilanci, ma non ci saremo ancora”. ”Sono tutte misure troppo scarse che arrivano perdipiù troppo tardi”.