Svizzera, referendum boccia salario minimo da 18 euro l’ora

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Maggio 2014 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA
Un seggio elettorale a Ginevra

Un seggio elettorale a Ginevr

GINEVRA (SVIZZERA) – La maggioranza dei cantoni svizzeri ha respinto il referendum sul salario minimo “d’oro” di 22 franchi all’ora. Il testo aveva bisogno della doppia maggioranza degli elettori e dei 26 cantoni della Confederazione per essere approvato. Si aspettano i risultati finali, ma dato il numero di cantoni che hanno bocciato la proposta il No è definitivo.

Secondo le proiezioni nazionali dell’istituto gfs.bern, l’introduzione del salario minimo sarebbe respinta dal 77% degli svizzeri. Il No avrebbe addirittura superato l’82 % nel cantone di Glarona ed il 74% a Zurigo. I risultati definitivi non sono ancora disponibili ma a Ginevra, dopo lo spoglio del 90% delle schede, il no al salario minimo ha raggiunto il 66,2%.

Gli Svizzeri erano chiamati alle urne oggi 18 maggio, per decidere se accettare l’introduzione di un salario minimo legale di 22 franchi l’ora (circa 18 euro), chiesta dai sindacati con il sostegno dei partiti di sinistra.

Sempre domenica l’elettorato elvetic osi è pronunciato su un referendum contro l’acquisto di nuovi caccia per l’esercito e su un’iniziativa popolare che chiede un divieto a vita di esercitare professioni che prevedono un contatto con minori per le persone condannate per atti di pedofilia. I sondaggi prevedono un risultato in bilico per il voto sugli aerei da combattimento ed un’approvazione dell’iniziativa sui pedofili.