Bossi: “Trovate cimici al ministero e a casa. A Varese no, lì ho fucile e rivoltella…”. Procura apre inchiesta

Pubblicato il 3 Gennaio 2011 - 08:02 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi

Il ritornello di Umberto Bossi è sempre lo stesso: “Federalismo o voto”. Il senatur, però, ogni volta lo arricchisce di qualche dettaglio nuovo. Stavolta con la denuncia del ritrovamento di alcune “cimici” nel suo ufficio al Ministero delle Riforme e nella sua abitazione romana, nella zona di Porta Pia. Tanto che la procura di Roma ha anche aperto un’inchiesta.

L’episodio sarebbe accaduto un paio di mesi fa. E’ stato lui stesso a raccontarlo chiacchierando con i giornalisti nella notte a Ponte di Legno. Bossi ha detto che “la sua segretaria al Ministero si è insospettita perché troppa gente sapeva quello che avevo detto solo a lei. Così sono stati fatti dei controlli e hanno trovato una cimice nel mio ufficio al ministero e diverse nella mia casa di Roma”.

Non le hanno trovate a Varese, però. ”Lì – ha commentato sorridendo – ho fucile da caccia e rivoltella”. Il ministro ha spiegato di non avere idea di chi possano essere gli autori. ”Come si fa a sapere chi sono? – ha osservato -. Sono scemi sì, ma non del tutto”. Sulla vicenda non c’è però nessuna inchiesta aperta. ”Abbiamo aspettato troppo – ha detto Bossi -. Abbiamo chiamato un privato per la bonifica. Non volevo far casino, tanto un’inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare”. Il segretario della Lega ha comunque avvisato Maroni ”che ha mandato un po’ di suoi uomini”.

Tornando alle sorti del governo, Bossi esclude manovre solitarie del ministro Tremonti. “E’ amico, molto amico, di Berlusconi, non gli fa scherzi”: ha detto il Senatur, diradando le voci di tensioni fra il premier e il potente ministro dell’Economia. “E certamente – ha continuato – non farà un suo movimento. ‘Tremonti che bisogno ha di fondare un movimento politico? – ha concluso – E’ amico mio. Che bisogno ha di spaccarsi la testa?”. Insomma, il pensiero fisso è solo sul federalismo. Bossi avverte il rischio di non giungere all’agognato traguardo e fiuta il clima: “La gente del nord è incazzata anche con me”.

Quanto agli autori degli attentati a Gemonio, Bossi non invoca la galera: “Che riparino i danni, piuttosto”.