Berlusconi, approvata relazione Stefano in Giunta. Ora è scontro sul voto palese

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2013 - 23:04 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi, approvata relazione Stefano in Giunta. Ora è scontro sul voto palese

L’Aula del Senato (Foto Lapresse)

ROMA – La Giunta per le Immunità del Senato ha approvato a maggioranza la relazione del presidente Dario Stefano sul caso Berlusconi. Il Pdl ha votato contro, mentre Lega e Gal erano assenti. Ma quello doveva essere un passaggio “assolutamente formale” del voto sulla relazione, si è tramutato nell’ennesima occasione di scontro tra Pd e Pdl.

Ci sono volute oltre tre ore di riunione con Elisabetta Casellati (Pdl) che tuona: “E’ stato un non-dibattito”. E Lucio Galan che sbotta: “Ci sono state delle aberrazioni giuridiche”. “E’ andato oltre quelle che erano le previsioni del regolamento”, commenta Andrea Augello. Il risultato è che comunque le 41 pagine di relazione lette tutte d’un fiato da Stefano sono infine state approvate e martedì, il presidente le presenterà al numero uno di Palazzo Madama Piero Grasso che poi dovrà convocare una conferenza dei capigruppo per calendarizzare il voto in Aula.

Prima però si dovrà sciogliere un altro nodo: quello dello scrutinio più o meno palese in Aula. Questione che dovrà essere affrontata sempre martedì dalla Giunta per il Regolamento convocata per le 14. E’ vero che l’organismo parlamentare presieduto da Grasso ha all’ordine del giorno 19 punti, ma quello della richiesta del M5S di cambiare il regolamento del Senato per avere in Aula il voto palese è ai primi posti e dunque è quasi certo che verrà affrontato.

La commissione Affari Costituzionali del Senato non affronterà il tema della legge elettorale proprio per consentire alla democratica Anna Finocchiaro e altri senatori come Donato Bruno (Pdl), componenti di entrambi gli organismi, di essere presenti in Giunta.

“Noi abbiamo chiesto che venga cambiato il regolamento – osserva Michele Giarrusso – e faremo di tutto perché la Giunta decida in questo senso”. In realtà, fanno notare Stefania Pezzopane e Giuseppe Cucca (Pd), non serve cambiare il Regolamento per avere il voto palese. Ci sono “importanti precedenti” che potrebbero essere fatti valere senza perdere troppo tempo a cambiare le norme che disciplinano la vita del Senato. Uno di questi è il caso Andreotti. E’ vero che la sua era un’autorizzazione a procedere, spiegano alcuni tecnici, ma la legge Severino è alla sua prima applicazione e “non esistono norme che impediscano un’estensione a questa legge dell’interpretazione che all’epoca venne data del regolamento”.

Un’interpretazione che venne chiesta e sostenuta dall’allora presidente del Senato Giovanni Spadolini con “il soccorso” in qualità di tecnico di Giovanni Pellegrino, allora presidente della Giunta per le Immunità. “La posizione del Pd su questa materia – ribadisce il senatore Felice Casson – è chiarissima: noi siamo a favore del voto palese”. “La legge Severino – ricorda – era stata approvata proprio per garantire trasparenza nelle Aule parlamentari. Quindi il voto dovrebbe avvenire alla luce del sole”.

“Noi – avverte il presidente Grasso interrogato sul punto dai cronisti – ci atterremo ai tempi, ai modi e alle regole previste.”. Ma, avverte, “ci sono regolamenti che vanno adattati a tempi e esigenze di una politica più agile. Pensavamo di unificare il Regolamento con quello della Camera e trovare soluzioni univoche”. E alla Camera il voto su questo tema è previsto che sia palese.