Berlusconi: “L’interim sarà breve”. E il Cavaliere pensa a Paolo Romani

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 22:09 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Romani

Bisogna risolvere la questione dell’interim in pochi giorni, al massimo entro una settimana. Silvio Berlusconi lo ha ribadito oggi ad alcuni deputati del Pdl incontrati alla Camera e poi in un briefing al ministero dello Sviluppo Economico. L’obiettivo del Cavaliere, anticipato ieri al Quirinale, è infatti quello di individuare il ‘sostituto’ di Claudio Scajola nel più breve tempo possibile. “Si tratta di un incarico limitato nel tempo”, sottolinea il premier parlando al termine del voto a Montecitorio sul ddl incentivi.

Nomi certi ancora non ce ne sono, quello che è sicuro è che la rosa dei candidati si va assottigliando. Il Cavaliere, spiegano infatti i suoi fedelissimi, è al lavoro per individuare il profilo della personalità giusta. Si tratta di scegliere, è il ragionamento, tra un tecnico, magari un grande nome dell’imprenditoria per rilanciare l’immagine del ministero oppure pescare all’interno delle file del Pdl (o magari promuovere un vice ministro).

Tra i motivi che porterebbero però a frenare il presidente del Consiglio nella scelta di un tecnico ( si parla anche di una donna) è il rischio che poi il neo ministro non sia capace a gestire la polemica politica, soprattutto in questa fase. Da qui l’orientamento sempre più convinto del Cavaliere, si sottolinea in ambienti del Pdl, verso Paolo Romani, attuale viceministro alle comunicazioni: una ipotesi che potrebbe essere oggetto di discussione nel corso del Consiglio dei ministri di domani.

Le notizie sulle indagini a carico di esponenti di spicco del Pdl, come Scajola e Verdini, rappresentano sicuramente un problema in più. Berlusconi, sottolinea chi ha avuto modo di parlargli oggi, è un garantista per cui evita di dare giudizi a priori. Saranno le persone coinvolte a chiarire la situazione. Ecco perché è lo stesso Cavaliere a smentire di aver mai parlato di “congiure” da parte della magistratura.

“E’ un termine che non ho mai pronunciato – ci tiene a precisare – penso che tutto vada avanti come è sempre andato avanti e cioé con alcuni magistrati politicizzati e basta”. Insomma, nessuna regia occulta, sarebbe stato il ragionamento del Cavaliere, anche se è notorio l’atteggiamento di certa magistratura. Quello che conta, avrebbe messo in chiaro Berlusconi, è mostrare, come avvenuto oggi con il voto al ddl incentivi, la compattezza della maggioranza. Una considerazione rivolta indirettamente anche alla minoranza finiana. Numeri a parte però, il passo indietro di Claudio Scajola agita le acque anche nella Lega Nord.

Ad avanzare l’ipotesi che Giancarlo Galan possa lasciare il ministero dell’Agricoltura per approdare allo Sviluppo Economico è Umberto Bossi. “E’ una cosa possibile”, dice il Senatur che preannuncia di voler affrontare la questione con Berlusconi.

L’idea del Carroccio viene però bocciata sul nascere da Ignazio La Russa che ci tiene a precisare come il futuro ministro dell’Agricoltura sarà del Popolo della Libertà: “Abbiamo appena fatto un riequilibrio con la Lega – precisa il coordinatore del Pdl – io penso che gli equilibri all’interno della coalizione siano già corretti. Non ci saranno drammi ma credo che sarà un politico del Pdl e non un tecnico”.