Berlusconi: "Non ho niente di cui pentirmi, contro di me tutte calunnie"

Pubblicato il 27 Febbraio 2012 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – "Non ho davvero nulla di cui pentirmi. Dovrebbero invece vergognarsi i miei persecutori, che da quando sono sceso in campo non hanno mai smesso di inventarsi processi fondati solo sulle calunnie, una macchina del fango mediatico-giudiziaria, una campagna di diffamazione su scala internazionale che non si è ancora fermata: anzi, dopo che mi sono dimesso dal Governo, l'accanimento giudiziario contro di me è addirittura aumentato". Così Silvio Berlusconi in una intervista al 'Corriere del Ticino'.

Alla domanda se sia valsa la pena di affrontare scandali e polemiche, Berlusconi replica: "Sono orgoglioso di aver salvato l'Italia nel '94 da un governo che sarebbe finito nelle mani del Partito comunista italiano, cioè di un partito e di una ideologia sconfitta dalla storia. Ho la coscienza di avere servito il mio Paese con tutte le forze e con totale onestà intellettuale. Mi amareggia l'essere ripagato con un accanimento che non ha eguali nella storia da parte della sinistra giudiziaria.

Vogliono distruggere la mia immagine di uomo, di imprenditore e di politico. E' l'ennesima prova che la decisione di impegnarmi nella vita pubblica, per salvare l'Italia dal comunismo e per cambiarla, non mi è stata perdonata da quei poteri che si sono visti insidiati nei loro interessi e nelle loro ambizioni. Ma non per questo lascerò l'impegno politico. Anzi, continuerò con la forza e con l'impegno di sempre".

Dopo 19 anni, chiede il giornalista, hanno vinto i 'comunisti' o lei? "Per ora sembrano prevalere l'invidia e l'odio. Ma vincerà l'amore, ne sono sicuro".