Berlusconi: “Da certi pm trame eversive”. Il Csm: “Toni inaccettabili”

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 21:24 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi rilancia l’idea di una commissione parlamentare d’inchiesta sui pm eversivi, in caso di condanna nel processo Mills per corruzione in atti giudiziari. Lo fa, questa volta, durante la tradizionale conferenza di fine anno a Villa Madama – nella quale, come un fiume in piena, tocca anche tutti i temi caldi della giustizia – riprendendo quanto aveva già ventilato a ottobre, alla festa del Pdl al Castello Sforzesco di Milano.

Pronta la reazione del vicepresidente del Csm Michele Vietti che, con una nota ‘tranchant’ di Palazzo dei Marescialli, stigmatizza i toni aggressivi del Presidente del Consiglio contro le toghe. Una posizione che, come sempre avverrebbe per le note ufficiali del ‘parlamentino’ dei giudici presieduto dal Presidente della Repubblica, registrerebbe la sintonia del Quirinale.

Se il Tribunale di Milano accoglierà la tesi del Pubblico ministero Fabio De Pasquale nel processo Mills – ha detto in sostanza Berlusconi – questo sarà la dimostrazione che c’é nella magistratura una ”associazione tesa all’eversione”, e per acclarare questa evidenza davanti all’opinione pubblica, lo stesso premier presenterà una proposta di legge per istituire una commissione bicamerale. Berlusconi, piu’ nel dettaglio, ha criticato la tesi del pm secondo la quale ”la corruzione si perfeziona non quando c’è il passaggio di denaro ma quando i soldi vengono spesi”. ”E quando anche altri giudici convergono su questa tesi, non si può negare – ha concluso – che ci sia nella magistratura una associazione tesa all’ eversione”.

In relazione a queste dichiarazioni nelle quali è ”ipotizzato una inchiesta parlamentare su un disegno eversivo della magistratura”, Vietti – fa presente la nota del Consiglio superiore della magistratura – ”stigmatizza il ricorso ad inaccettabili toni aggressivi e polemici che si sperava non tornassero”. Dall’opposizione Donatella Ferranti – per il Pd – ha giudicato le parole di Berlusconi ”un indecente attacco alle istituzioni democratiche, un vero e proprio disonore per il Paese visto che questi attacchi, che hanno tutto il sapore dell’intimidazione, vengono sollevati alla vigilia della pronuncia della Corte costituzionale sul legittimo impedimento per creare un indebito clima di pressione”.

Per l’ex pm Luigi De Magistris – dell’Idv – ”la minaccia di istituire una commissione di inchiesta o di portare il popolo in piazza contro la Consulta, è inaccettabile, parole di una gravità inaudita, espressione di un’invasione di campo pesantissima a danno della giustizia, pericolosamente populiste ed eversive”. A proposito della legge sul legittimo impedimento, Berlusconi ha detto che la bocciatura di questa norma da parte della Consulta sarebbe una ”ulteriore sentenza politica” che, se si verificasse, lo spingerebbe a spiegare direttamente al 56% degli italiani che, in base ai sondaggi, sono con lui ”come stanno le cose”. Senza pero’ riproporre un altro provvedimento che lo salvi dai processi.

Il premier auspica inoltre che il prossimo inquilino del ‘Colle’ sia di centrodestra e che, in questo modo, si possano eleggere alla Consulta giudici estranei al centrosinistra. Con la ”dipartita” dal Pdl di Gianfranco Fini, comunque, ad avviso di Berlusconi, sarà più facile la riforma della giustizia comprensiva di separazione delle carriere dei giudici, creazione di due Csm e legge sulle intercettazioni telefoniche.