Berlusconi, niente claque al processo Mills: “Resto in silenzio elettorale, non mi fido della stampa”

Pubblicato il 16 Maggio 2011 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Niente claque fuori dal Tribunale di Milano ad attendere Silvio Berlusconi per l’udienza del processo Mills. In compenso però c’era un gruppetto di contestatori armati di striscioni a dargli il benvenuto: “Fuori i mafiosi dallo Stato” e “Vergogna, vergogna” gli slogan scanditi.

Per il resto nessun comizio. Berlusconi ha preferito rispettare il silenzio durante il voto e non ha parlato con i giornalisti. Salvo un commento per ribadire la sfiducia nella stampa: ”Sono in silenzio elettorale, non mi fido di voi. Ho la più grande sfiducia nella situazione informativa”. Non fa in tempo a dirlo che subito il pm De Pasquale lo rimbrotta: “Per favore, fuori dall’Aula”.

L’udienza ha avuto come testimone Flavio Briatore: David Mills ”non ci ha detto la verità” sui suoi asset, tra cui fondi mobiliari, che erano presenti in una società amministrata per conto di Briatore. Lo ha spiegato lo stesso ex manager della Formula 1,  sentito da accusa e difese sui suoi rapporti con l’avvocato inglese di cui era cliente. Briatore ha raccontato, rispondendo alle domande del pm di Milano Fabio De Pasquale, che tra il ’96 e il ’97 aveva chiesto all’avvocato Mills di mettergli a disposizione una società ”vuota” dove mettere i soldi liquidati dalla Benetton per la sua uscita dalla casa automobilistica. ”Ci ha sorpreso però – ha chiarito Briatore – che nello stomaco della società c’erano già degli asset di Mills, che lui non aveva dichiarato a noi”.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, i 600 mila dollari che Mills avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi per le testimonianze reticenti in due vecchi processi, sarebbero transitati proprio attraverso la società costituita per conto di Briatore, chiamata Struie, verso un conto della banca Cim di Ginevra. ”Tutti i nostri problemi – ha spiegato ancora Briatore – nascono dalla società Struie, perché Mills non ci ha detto la verità, poi sono seguiti i miei interrogatori con il pm e la cattiva pubblicità mediatica”.

L’ex manager della Formula 1, vestito con una giacca blu e con occhiali da sole con lenti sempre blu, ha raccontato inoltre, rispondendo a una domanda del pm, di aver saputo che nel 2005 Mills avanzò una richiesta di prestito alla stessa societa’ Struie. ”Dopo anni di silenzio, visto che noi con lui non avevamo più rapporti – ha concluso Briatore – è stata una cosa che ha stupito tutti i miei collaboratori”.

Finita la testimonianza di Briatore, il tribunale ha confermato che i testimoni non devono essere esaminati da accusa e difesa necessariamente nella stessa udienza. Il collegio, presieduto da Francesca Vitale, ha spiegato dunque a Briatore che dovrà tornare come teste citato dalla difesa di Berlusconi ”probabilmente in un’udienza prima dell’estate”. ”Ci dispiace – ha detto la Vitale rivolta a Briatore – ma queste sono le norme da rispettare”.

Udienza sospesa, poi Berlusconi è uscito e in macchina si è diretto ad Arcore, non prima di scambiare qualche parola con Briatore: pare abbiano parlato di calcio.