Berlusconi: “Riforme nel 2010”. Don Gelmini: “Ti voglio bene”

Pubblicato il 26 Dicembre 2009 - 18:03 OLTRE 6 MESI FA

«L’anno prossimo faremo tutte le riforme istituzionali». È questo il “regalo di Natale” che Silvio Berlusconi ha promesso il 26 dicembre nel corso di un collegamento telefonico con la “Comunità incontro” di don Pierino Gelmini. Don Gelmini da parte sua, non è riuscito a trattenere tutta l’ammirazione per il Cavaliere: «Ti voglio bene, vorrei dirti “Ti amo”».

Gli italiani si erano abituati alla presenza “ubiqua” del premier, ma ora si stanno abituando anche alla voce: dopo l’aggressione subita il 13 dicembre da Massimo Tartaglia, il presidente del Consiglio è infatti costretto a disertare gli impegni pubblici, ma solo con il corpo. Da quel giorno si sono infatti moltiplicati gli interventi telefonici di Berlusconi.

Durante l’ultimo, in ordine temporale, il presidente del Consiglio ha annunciato che è determinato ad andare avanti: «Non mollerò e assolutamente continuerò nell’attività di governo. Dedicheremo questi nuovi momenti di Governo alla riforme per rimodernare lo Stato in tutti i suoi comparti. In sintonia con tutti gli italiani. L’ultimo sondaggio ci ha detto che due italiani su tre sono con noi. Questa maggioranza è solida e coesa».

Durante la telefonata con la comunità di Don Gelmini, il “presidente convalescente” ha ricordato il leit motiv delle ultime settimane: «Sempre una volta di più dico che l’amore vince su tutto, non solo sull’odio che rende violente contro l’avversario politico le menti più fragili. Al contrario di ciò che noi facciamo perchè noi rispettiamo l’avversario politico».

Berlusconi ha infine confermato quello che aveva detto il giorno di Natale al Tg1, ovvero che prima del 7 gennaio non riprenderà la piena attività politica: «Tornerò quando tutti i segni che porto ancora sul viso saranno spariti».

Al termine della telefonata Don Gelmini non è riuscito a trattenersi e ha aftto una vera e propria “dichiarazione d’amore” al premier: «Io ti voglio bene e vorrei dirti ti amo».

«Qualcuno ti ha definito il diavolo – ancora le parole del sacerdote rivolte al premier – ma di solito si riconoscono diavoli coloro che diavoli sono. Noi ti vogliamo bene». Il fondatore della Comunità Incontro ha quindi rivolto a Berlusconi un nuovo incitamento, alzando la voce: «Non avere paura, tieni botta e vai avanti. Non arrenderti, per favore».