Berlusconi: Verdini su, Brunetta giù, “museruola non a Dudù ma a Forza Italia”

Pubblicato il 21 Dicembre 2013 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi: Verdini su, Brunetta giù, "museruola non a Dudù ma a Forza Italia"

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA — Burrasca in casa Berlusconi, quella politica, etichetta Forza Italia: Denis Verdini è dato sempre più forte, Renato Brunetta con la testa sul ceppo.

Queste le ultime dal fronte della destra, raccolte per Repubblica da Carmelo Lopapa:

Silvio Berlusconi, scrive Carmelo Lopapa, è

“in vena di repulisti” e “ha deciso di imboccare anche lui la via della rottamazione. E in cima alla lista è finito anche uno dei fedelissimi del leader, il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. «Ormai lo salutano giusto in quattro», «con questa ha superato il segno» è stato il tam tam di Montecitorio su Brunetta.

“A pesare su Brunetta, l’uno-due di questi ultimi giorni. Il mancato rinnovo di una decina di contratti scaduti il 18 dicembre a dipendenti del gruppo (cinque assorbiti da altri gruppi, cinque finiti a casa), tra i quali anche un paio legati a Daniele Capezzone e Mariastella Gelmini.

Negli stessi giorni, il faccia a faccia del capogruppo con il democratico renziano Nardella per discutere di legge elettorale. Col Cavaliere costretto nel giro di 24 ore a investire formalmente Denis Verdini del ruolo di “ambasciatore” unico sulla riforma.

“La rivolta scoppiata al gruppo da un paio di giorni ha avuto l’effetto della classica goccia, i malumori del resto non si sono mai placati dall’insediamento in aprile. Ieri a Grazioli è stato un via vai di dirigenti per lamentare la «situazione ormai insostenibile». Berlusconi ha assicurato che a gennaio rimetterà mano a tutto, capigruppo compresi. Intenzionato a chiedere il «sacrificio» al fedelissimo Renato.

Al Senato, Paolo Romani appena nominato sarebbe confermato da nuova votazione. «Sembra che in Forza Italia parlino in troppi e non si capisce a nome di chi — sostiene Gianfranco Rotondi — Consiglio a Silvio di donare molte museruole per Natale. Dudù ne può fare a meno, noi no»”.