Bersani: “Monti risorsa ma non lo arruolo”. Il Giornale: “E’ confuso”

Pubblicato il 3 Luglio 2012 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

Pierluigi Bersani e Mario Monti (LaPresse)

ROMA – Un centrosinistra “nuovo” che sia, prima di tutto, un “centrosinistra di governo”. Il leader del Pd Pier Luigi Bersani illustra il suo programma ma sul premier Mario Monti non manca un cenno di contraddizione. Perché da un lato c’è un Bersani che parlando a Livorno definisce Monti “una risorsa” salvo poi precisare: “Non intendo arruolarlo, non facciamo scherzi, sosteniamo la transizione per tutto il tempo necessario”.  Dall’altro lato c’è invece un Bersani che, mentre studia l’alleanza allargata all’Udc, spinto dall’ala dalemiana del partito a un Monti spendibile in futuro probabilmente ci pensa.

E’ almeno questa la tesi del quotidiano Il Giornale che in un pezzo a firma di Laura Cesaretti e Adalberto Signore parte dalla presenza, non proprio fortunata, di Monti a Kiev per la finale europea tra Italia e Spagna. Presenza “letta” come una disponibilità a scendere in campo anche dopo il 2013. Così Massimo D’Alema si affanna subito ad arruolare Monti nei “socialisti europei” e Pierferdinando Casini che ha “sposato” da subito la causa del professore della Bocconi non ha neppure bisogno di parlarne.

Bersani, secondo il Giornale, invece è confuso. E una certa ambiguità è innegabile: esiste il Pd modello Vasto con Idv e Sel e il Pd alleato con l’Udc. Due modelli però alternativi, non cumulabili. Nel secondo scenario Monti è certamente una risorsa, nel primo non può esserlo. Soprattutto Bersani sa che nello scegliere tra Vasto e Udc si alienerà parte dei consensi. Quello che gli servirebbe è “l’ambiguità”, una posizione “grigia” che gli consenta di raccogliere i voti di tutti. Ambiguità che però, di norma, non è esattamente la risorsa principe di un partito che vuole presentarsi come partito di governo.