Bersani e Monti, il gelo. “Collaboriamo”. “Presto per parlarne”

Pubblicato il 9 Gennaio 2013 - 20:34 OLTRE 6 MESI FA
Pier Luigi Bersani e Mario Monti (LaPresse)

ROMA – Pier Luigi Bersani lo critica ma lo vuole alleato o almeno “collaborare con lui” dopo il voto. Mario Monti respinge le critiche al mittente e declina, per ora, anche l’offerta di collaborazione dicendo che per parlare di governo ci sarà tempo dopo il voto. Ora, invece, è tempo di esporre “pacatamente” i programmi.

Bersani e Monti, insomma, sembrano più lontani. Lontani da un’alleanza che pure sembra uno scenario possibile in caso di “pareggio” al Senato e lontani seppure accomunati da un bersaglio comune, quel Silvio Berlusconi che nessuno dei due vuole neppure immaginare come vincitore delle politiche del 24 e 25 febbraio. Sta di fatto che, come collante, almeno per ora, l’antiberlusconismo non basta.

Monti vuole giocare la sua partita: partita che passa, nell’immediato, anche per uno sgambetto a Bersani. Il terreno dello sgambetto è la Lombardia, una delle Regioni in bilico, di quelle decisive per il Pd, per avere la maggioranza al Senato. Monti lo sa bene e non a caso al Senato piazza un candidato forte, Gabriele Albertini. Togliere al Pd la maggioranza al Senato fa forse il gioco del Pdl, ma fa certamente il gioco di chi, come Monti, spera di poter essere “decisivo” per formare un governo.  Bersani mastica amaro perché Albertini può soffiargli il premio di maggioranza lombardo e non nasconde il disappunto: “Monti ci dica chi combatte”. Curiosa arrabbiatura quella con l’avversario che non si scansa.

Monti, però, a scansarsi non ci pensa e spiega che lui non combatte proprio nessuno ma che in Lombardia schiera un “tridente” di cui Albertini è punta di diamante.

Bersani, dopo l’attacco, tende subito la mano e parla di collaborazione dopo il voto. Anche qui Monti è freddo: “E’ troppo presto per parlarne, ora pensiamo ai programmi” . Soprattutto, parlando a Radio Montecarlo, Monti spiega di non voler essere la “stampella di nessuno”. E al Pd chiede

Solo su Berlusconi i due sembrano trovare un accordo. Anzi, Monti se possibile è più aspro di Bersani. Se il leader del Pd si limita a dire che “non scommetterebbe su di lui”, Monti aggiunge: “Spero proprio che non vinca”. Per parlare di fronte comune contro Berlusconi o di alleanze, però, non basta.