Bologna, il sindaco Flavio Delbono indagato. Il suo avvocato: “Atto dovuto”

Pubblicato il 29 Dicembre 2009 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA
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Flavio Delbono

Il sindaco di Bologna Flavio Delbono è indagato per peculato. L’inchiesta, riguarda il sul presunto utilizzo improprio di soldi pubblici: ad accusarlo pubblicamente fu a giugno il suo sfidante al ballottaggio Alfredo Cazzola, candidato civico sostenuto dal Pdl.

Il fascicolo riguardava trasferte e missioni fatte da Delbono insieme alla sua ex collaboratrice e compagna Cinzia Cracchi quando era vicepresidente della Regione. Era stato aperto contro ignoti e le ipotesi di reato erano peculato e abuso di ufficio. Sono passati tre mesi da quando la procura chiese l’archiviazione, ma nei giorni scorsi il gip di Bologna Giorgio Floridia l’ha respinta chiedendo un’integrazione di indagini.

L’iscrizione del sindaco, a questo punto, sarebbe un atto propedeutico agli ulteriori accertamenti richiesti. Dallo staff del sindaco non trapela per ora alcun commento. Invece il suo difensore Paolo Trombetti precisa: «Personalmente lo escludo» perché «non abbiamo ricevuto alcun avviso». Tuttavia ha aggiunto che l’ipotesi di un’indagine a carico del successore di Cofferati potrebbe intendersi come «un classico atto dovuto, a garanzia dei diritti della persona e non come un’iscrizione con addebito, seppure ipotetico, di reato».

Un’ipotesi, quest’ultima, che Trombetti esclude ricordando che al centro dell’inchiesta c’erano alcune missioni fatte tra il ’99 e il 2007 da Delbono, prima come assessore comunale al bilancio poi come vicepresidente della Regione. Missioni fatte insieme alla Cracchi, la stessa tirata in ballo da Cazzola quando sollevò la questione. Dunque, ha concluso il difensore,«nessuno ha ipotizzato quei reati a carico di Delbono» e comunque «su quella documentazione Delbono non c’entra».