“Calciomercato Berlusconi”: i nomi dei 20 deputati che gli darebbero la fiducia

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA
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Francesco Nucara, il segretario del Partito Repubblicano

Dopo Ibrahimovic e Robinho, Berlusconi starebbe per piazzare altri 20 “colpi di mercato”. Stavolta non si tratta di acquisti per il suo Milan, ma di “ingaggi” che dovrebbero garantire alla maggioranza la fiducia in Parlamento. Dopo l’incontro col premier avvenuto a Palazzo Grazioli, il segretario del Partito Repubblicano, Francesco Nucara, ha assicurato che ci sono 20 parlamentari pronti a dare il proprio appoggio alla maggioranza, traballante dopo la scissione dei finiani: attualmente Pdl e Lega possono contare su 296 voti alla Camera, dove per avere la maggioranza ne servono 316. Nucara ha parlato di gruppo di “responsabilità nazionale”.

Chi sono le 20 “stampelle” del governo? Nucara non ha voluto fare nomi, ma nella lista ci sarebbero alcuni deputati “notoriamente” disponibili a fornire il proprio aiuto e altri che sarebbero invece in trattativa.

I nomi “sicuri” dovrebbero essere quelli dei 5 deputati del movimento NoiSud del sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti: si tratta di Arturo Iannaccone, Antonio Gaglione, Elio Belcastro, Antonio Milo e Luciano Sardelli.

Altri 3 “arruolati” dovrebbero essere i Liberlademocratici Daniela Melchiorre, Italo Tanoni e Maurizio Grassano; poi ci sono il “mediatore” Nucara e Francesco Pionati.

I 5 deputati dell’Mpa di Raffaele Lombardo avevano promesso voto favorevole al governo, ma annunciando di voler mantenere la propria autonomia (allo stesso modo dei 35 finiani di Futuro e libertà): si tratta di Roberto Commercio, Carmelo Lo Monte, Ferdinando Latteri, Angelo Lombardo e Aurelio Misiti.

La “trattativa” riguarderebbe ora 5 parlamentari dell’Udc: Mario Tassone, Calogero Mannino, Lorenzo Ria, Giuseppe Drago e Michele Pisacane. I diretti interessati hanno per il momento smentito il “negoziato”.

Nei giorni passati si sono fatti anche i nomi di due esponenti della Sudtiroler Volkspartei (Siegfried Brugger e Karl Zeller), che in sede locale ha già stretto accordi con il Pdl.