Dal caso Penati alle parole di Prodi: fuoco amico su Bersani

Pubblicato il 9 Novembre 2011 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dal caso Penati alle parole di Walter Veltroni e Romano Prodi. Per Pier Luigi Bersani, alle prese con la crisi politico economica che ruota attorno alle dimissioni di Silvio Berlusconi, il fuoco amico rischia di essere un problema serio.

A parlarne, mettendo insieme una serie di articoli di giornale e dichiarazioni di politici è Giorgio Meletti sul Fatto Quotidiano. A cominciare da un pezzo pubblicato su Repubblica, dal titolo “Il sistema Sesto tocca i vertici democratici”. L’articolo di Repubblica ripercorre le tappe del caso Penati e delle presunte tangenti per l’area ex-Falck. Meletti, però, spiega: “Nessun fatto nuovo, solo cose note da mesi”.

In effetti, scrive il Fatto, “l’elemento concreto che chiama in causa Bersani è che fu lui, circa un anno prima dell’operazione Serravalle a mettere in contatto Gavio (l’imprenditore che ha venduto la Milano-Serravalle alla provincia di Milano, ndr) con Penati”.

Ma c’è altro. Sempre su Repubblica trovava spazio un’intervista a Walter Veltroni sulla situazione politica attuale. Nella chiacchierata Veltroni invita ad “ascoltare le preoccupazioni di Prodi”. Per il Fatto è un’altra frecciata a Bersani visto che Prodi, solo qualche giorno prima aveva detto del segretario Pd: “E’ una persona eccellente, di grandi capacità, posso dirlo, è stato mio ministro. Ma non riesce a uscire…”. E ancora: “Il Pd non riesce a crescere come ci si aspetterebbe”.

“Se si fa il governo di transizione e le elezioni si allontanano – è la conclusione di Meletti – per Bersani è già pronta una cottura lenta per escluderlo dalla premiership”.