Fiducia, la Polidori: “Ma quale miss Cepu? Non sono parente, solo omonimia”

Pubblicato il 14 Dicembre 2010 - 17:16 OLTRE 6 MESI FA

Catia Polidori

”Cosa farò ora? Mi creda, non ho avuto ancora il tempo di pensarci. Credo che comunque mi iscriverò al gruppo misto. Quale componente? Non lo so…”. L’ex parlamentare finiana Catia Polidori risponde così alle domande dei cronisti che la intercettano a Montecitorio. La parlamentare, che ha votato in dissenso da Fli a favore del governo, racconta di aver parlato ieri sera tardi con il presidente della Camera Gianfranco Fini e con il capogruppo Italo Bocchino per avvertirli della sua decisione di votare contro la mozione di sfiducia al governo.

E loro come hanno reagito alla notizia? ”Mi hanno ascoltato e poi mi hanno lasciato fare…”. ”Comunque credetemi – aggiunge – io non mi sono posta proprio il problema dei numeri. Ho pensato solo alla sostanza. E non me la sono sentita di lasciare il Paese in preda alla crisi economica senza la guida di un governo”.

”Ho sofferto molto per la mia decisione. Non mi vedete smarrita? Io non sono una politica, sono un’imprenditrice prestata alla politica e quindi – sottolinea – è stata una decisione che non ho preso a cuor leggero. Ho apprezzato la funzione di stimolo svolta da Fli nei confronti del Pdl, ma non me la sono sentita proprio di votare la sfiducia al governo”.

Polidori poi ci tiene a precisare con i cronisti che lei con la Cepu non c’entra ”proprio niente”. ”Magari avessi a che fare qualcosa con loro – afferma – sarei ricchissima e non dovrei preoccuparmi piu’ di niente. E invece no. E’ solo un caso di omonimia locale. Si chiamano anche loro Polidori e sono i miei vicini di casa. Gli voglio molto bene, ma non siamo parenti. Nei piccoli paesi ci sono sempre tante famiglie che hanno lo stesso cognome, ma non hanno legami tra loro. Ecco, lo vorrei precisare perché su un sacco di giornali mi hanno chiamato addirittura Miss Cepu…”.

”Ho provato a difendermi su vari quotidiani – prosegue la Polidori – e ho scritto persino al ‘Corriere della Sera’, ma loro hanno pubblicato la mia lettera piccina in un angolo e credo che nessuno se ne sia accorto… Quindi lo ripeto a voi: con la Cepu nessuna parentela. Mio fratello ha una piccola fabbrica di ceramiche. Tutto qui”.

Catia Polidori ammette poi di essere stata a conoscenza anche della ‘diserzione’ di Silvano Moffa, il suo ex collega di partito che poi ha deciso di non votare, ma di essere all’oscuro della decisione di Maria Grazia Siliquini, l’altra finiana che ha votato a favore del governo. ”Conoscevo da tempo il suo disagio – conclude – ma non sapevo che poi alla fine avrebbe votato così”.