Ruby in Aula come testimone: “Minetti vestita da suora, Polanco da Boccassini”

Pubblicato il 17 Maggio 2013 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA

(foto Lapresse)

ROMA – Nicole Minetti vestita da suora, Maryshtell Polanco vestita da Ilda Boccassini. C’è spazio per queste memorie, in aula a Milano, durante il processo Ruby-bis a carico di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. E a parlare stavolta è proprio Ruby, come testimone.

Nivole Minetti vestita da suora

”Ho visto Nicole Minetti vestita da suora, che a un certo punto, mentre ballava, si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima”, dice ancora Ruby in aula descrivendo il dopo-cena nella sala che le ragazze ”chiamavano del Bunga-Bunga”. Le ragazze, ha spiegato Ruby, ”mi hanno raccontato che quel nome era una barzelletta raccontata da Berlusconi”.

Rimase “sorpresa”, Ruby, la prima sera che venne portata ad Arcore, il 14 febbraio 2010. ”Sono arrivata davanti alla villa ad Arcore e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio, ero sorpresa, non mi sembrava vero, e lui si è presentato all’ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby”. La ragazza ha detto inoltre che quella sera aveva ricevuto una telefonata da Lele Mora e pensava di dover andare per una serata alla discoteca Hollywood.

La busta di Berlusconi

”Silvio Berlusconi mi diede una busta con 2/3mila euro”. Durante quella festa ormai nota, raccontò ”una storia inventata’, e cioè di essere figlia di una cantante brasiliana-egiziana e di essere ”parente” di Mubarak. A quanto pare Berlusconi rimase colpito, questa la versione di Ruby, secondo la quale Berlusconi le chiese se gradiva il suo aiuto economico e se voleva tornare il week end successivo. Il tutto durante una telefonata che la ragazza racconta di aver ricevuto dall’ex premier il giorno successivo quella prima festa.

Polanco vestita da Ilda Boccassini

E che festa fu quella del giorno di San Valentino? ”Le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, ma non ho mai visto contatti fisici”. E poi, appunto, Nicole Minetti vestita da suora o la Polanco da Obama e Boccassini. Le feste furono 5 o 6, forse 7. Ruby non ricorda con precisione, fino al maggio 2010. Ovvero il mese della famosa telefonata in Questura. Per essere invitata alle serate ad Arcore ”avevo il contatto con il presidente Berlusconi, e quindi mi invitava lui, ogni tanto telefonavo io per sapere se c’era la cena”.

Ruby ricorda bene la serata del 14 febbraio 2010, quando andò ad Arcore per la prima volta, perché quella sera ”avevo con me un grande cuore e volevo portarlo a un ragazzo, Domenico Rizza, di cui ero ancora innamorata e che mi aveva lasciato”. Lo ha raccontato la marocchina, rispondendo in aula alle domande del giudice Gatto. Quella sera, infatti, ”io pensavo di dover andare a fare la solita serata in discoteca con le ragazze di Mora e non vedevo l’ora, finito il lavoro, di portare quel cuore a Rizza”.

Ruby dorme da sola

Al termine della seconda festa ad Arcore Ruby si è trattenuta a dormire a casa di Silvio Berlusconi e le è stata data una stanza solo per lei. La giovane ha spiegato che l’allora presidente del Consiglio ”mi aveva detto che potevo rimanere a dormire lì. Sono così rimasta da sola in una stanza”. La ragazza ha inoltre raccontato di aver lasciato villa San Martino solo nel pomeriggio del giorno successivo dopo aver pranzato.

Ruby racconta di aver ricevuto 30 mila euro da Giuseppe Spinelli, il collaboratore di Silvio Berlusconi, per aprire un centro estetico in via della Spiga, a Milano.

La notte in Questura del 27 maggio 2010. 

”Io non so come è andata quella situazione, so che sono stata portata in questura e che sono venute a prendermi Minetti, Conceicao e Loddo, tutti i retroscena non li conosco. Non so se ero affidata a Nicole o a Michelle – ha proseguito Ruby – in questura io avevo detto che avevo 17 anni e non mi ricordo che generalità ho lasciato, se il nome di Karima o quello di Ruby”. Ricorda però che appena uscita dalla questura e affidata a Nicole Minetti parlò al telefono con Silvio Berlusconi. La giovane ha raccontato che l’ex premier ”era arrabbiato” e che le chiese ”perché avevo detto tutte quelle cavolate”.

Lele Mora

“Conoscevo dalla Sicilia l’agenzia di Lele Mora, che era molto famosa, e volevo incontrare il proprietario perché la mia speranza era quella di lavorare nel mondo dello spettacolo e della moda”, ha detto Ruby. “Mi hanno chiesto delle foto e ho dato quelle del mio profilo Facebook – ha aggiunto – e i documenti, che ho detto di avere dimenticato. Come nome ho dato quello di Ruby, preso da una telenovela, e come congnome Eiek, che è quello di una cantante. Come etá – ha concluso – ho detto di avere 19 o 20 anni”.

”Nessuno sapeva fosse minorenne, nemmeno io. Lei ha dichiarato che aveva 24 anni ed è esibito agli atti”, ha detto l’ex agente dei vip Lele Mora che ha negato sia stato lui ad avvertire l’ex premier della minor età di Ruby, a differenza di quel che invece ha sostenuto Ilda Boccassini nella sua requisitoria nel dibattimento a carico del Cavaliere.

Secondo la Boccassini Fede, che aveva conosciuto Ruby durante un concorso di bellezza, non poteva non sapere l’età della ragazza. A proposito di Fede ecco cosa dice Ruby. La prima volta che andò ad Arcore, il 14 febbraio 2010, partì da Viale Monza in un’auto con autista che ”aveva mandato Mora”. Con quella vettura la ragazza arrivò a ”Palazzo dei Cigni e là salì in auto Fede, che io avevo visto al concorso di bellezza in Sicilia e avevo rivisto in un ristorante di Corso Garibaldi”. La ragazza ha chiarito che sembrava che Fede, quando la vide, non si ricordasse di lei e gli chiese ancora una volta il numero di telefono.

Per seguire la diretta dall’Aula di Milano clicca qui.