L’invito-ordine Pdl: vietate le cene “politiche”

Pubblicato il 21 Ottobre 2010 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA

Ignazio La Russa

Il Partito delle Libertà vieta le cene “politiche”. L’invito-ordine è stato emanato dal direttivo Pdl, martedì 19 ottobre e la sera stessa era stato già trasgredito da 30 senatori riuniti per chiedere la fine delle ostilità con i finiani.

La tavolata serale, dove tra un bucatino e un quartino si chiacchiera e si litiga, si offre e si riceve, è considerata dunque un ostacolo alla serena gestione del partito. Troppi gli esempi negativi di questi giorni, non  ultima la cena al De Russie dove tra Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa sono volate perfino irriferibili bestemmie.

Scrive Pier Luigi Battista sul Corriere della Sera che “le cene non sono mai emotivamente neutrali, creano solidarietà nascoste, ritualizzano il gioco crudele delle amicizie e delle inimicizie”. E Silvio Berlusconi le teme più di un’interrogazione parlamentare, o di una citazione del giudice. Non fa nulla che il più delle volte si finisca a tarallucci e vino: spesso i coltelli sono ben celati sotto il tavolo, pronti all’uso, come nella vecchia Trastevere. Meglio separare il piacere con il dovere: davanti a un piatto di carbonara si immaginano rivoluzioni, nuove alleanze, fronde di stagione.